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16 – Bridges to Burn
I californiani 16 sono stati una delle realtà più importanti della prima scena noise core americana in compagnia di gente del calibro di Helmet, Unsane, Cows, Surgery. Purtroppo non hanno mai raccolto quanto dovuto rimanendo quasi sempre nell’anonimato. Ora (ri)tornano dopo una pausa durata cinque anni con il quinto album nientemeno che su Relapse, festeggiando così i sedici anni di attività (il sedici pare sia una loro costante). E lo fanno nel migliore dei modi con “Bridges to Burn” che riporta il gruppo là dove aveva lasciato mediante uno sludge noise metal core cupo e nichilista.Si parte con “Throw in the Towel” che mette subito in chiaro cosa aspettarsi da questo lavoro. Un sound cinico e disfattista tipico di chi ha dovuto sempre fare i conti con una cruda realtà metropolitana. A volte sembra perfino di sentire la claustrofobia dei migliori Unsane andare a braccetto con la potenza di certi Kyuss! E via che si prosegue con “Skin and Bones”, praticamente gli Helmet colti da raptus (il che è tutto dire!), “Flake”, un macigno tale da apparire un brano dei Crowbar, “So Broken Down”, ancora un omaggio agli Unsane ma come se fosse cantata dagli Hatebreed. Citazione finale per lo sludge core “Thorn in Your Side”, dove i nostri si superano e partoriscono un pezzo putrido e deviato proveniente direttamente dalla Lousiana. “Bridges to Burn” è un disco che recupera quella violenza iconoclasta dei primissimi anni 90 che sembrava perduta con in più quel tocco di modernità dei nostri tempi. Non fatelo passare inosservato. Sarebbe un vero peccato. Cristiano Roversi

Categoria: Recensioni