SIR HEDGEHOG

Dal Canada…con potenza! Eccovi un’intervista ai Sir Hedgehog, autori dell’omonimo esordio dai risvolti psichedelici, doom, blues, heavy rock e chi ne ha più ne metta. Sempre all’insegna della musica cazzuta. Chi sia stato il nostro reale interlocutore non è dato di saperlo. D’altronde, le buone maniere insegnano che davanti alla nobiltà ci vuole molta riverenza..Benvenuti a corte

Avete da poco pubblicato il vostro primo album. La prima impressione che si ha è che è davvero ricco e potente. Intendo in termini di suoni, atmosfere, mood, non solo rock seventies, non solo prog, ma un affascinante miscela di essi..
Grazie mille! Puntare sulla varietà di stili era uno dei nostri obiettivi, così come rendere la track list molto scorrevole. Abbiamo scoperto che ci vuole arte anche per questo. Anche qualcun altro ci ha definiti come una prog rock band, addirittura ci hanno detto che suoniamo come dei Genesis che virano sullo stoner rock [ non esageriamo…, nda]. In verità non siamo grandi fan dei Genesis ma adoriamo andare a scovare misconosciute heavy/psych band degli anni Settanta.. Ci piace fare archeologia musicale, anche se non ci vediamo come una band retrò, meglio una band di metal primordiale.. un po’ come erano Led Zeppelin e Black Sabbath, non proprio hard rock, non ancora veramente metal…

E’ vero. Anche l’artwork copertina del disco è molto metal-style prima maniera. Quei mostriciattoli, il teschio, la testa di capra, il disegno sul retro. I simboli orientali alla Led Zeppelin però..
Il disegno è l’aspetto preferito di tutto il progetto grafico. Ricorda un po’ la copertina di ‘Sabbath, Bloody Sabbath’ dei Black Sabbath. Si forse i simboli sono davvero retrò, un omaggio agli dei del rock. Per esempio, l’occhio dell’uccello ricorda un rettile mutante simil Billy Corgan che imita Gene Simmons in una Kiss tribute band ( nota la lingua biforcuta); il secondo simbolo rappresenta il nostro anatema nei confronti delle radio che trasmettono classic rock; il terzo rappresenta le implicazioni cosmiche della fronte di Glen Benton che imita la fronte di un King Diamond, periodo 1984. E se lo capovolgi, spunta fuori il logo dei Trouble..sul quarto simbolo, bè..sappiamo TUTTI che significa, no? E abbiamo detto tutto.

Inserire come ghost-track un medley perfetto tra ‘Call Me’ dei Blondie e ‘Children Of The Grave’ dei Sabbath è stato un colpo di genio o il risultato di una notte di abusi?
Entrambi! Perché non ti è piaciuto? I due brani si incastrano benissimo, sono tutti e due sulla stessa tonalità, in pratica era già fatto…

No, no, mi è piaciuto eccome. Mi ha fatto vacillare dalla sedia ma..ok. Correggimi se sbaglio, ma questo disco è una riedizione del vostro primo autoprodotto? Quali sono le tracce aggiunte e come è avvenuto il contatto con Lunasound?
Si è esatto. L’album è stato masterizzato di nuovo con l’aggiunta di ‘Monster’, che era la traccia presente sul cd compilation di Psychedelic Zine. L’artwork è nuovo. È stato un giornalista francese che ci ha consigliato a Stuart. A diverse etichette il disco era piaciuto ma Lunasound ha subito detto ‘facciamolo!’.

Venite dal Canada, paese che in quanto a roba heavy stoner non sta messo affatto male ( Sheavy, i psycho doomsters Sons Of Otis ). Parlami un po’ delle tue impressioni sul suonare la tua musica lì ( risposta di pubblico, vendite, contatti con le band, etc.)
In pratica ci chiedi se esiste una scena.., il paese è enorme e la distanza fa molto. Possiamo parlarti solo di Vancouver perché è lì che viviamo. Bè, potrebbe essere peggio. Per quel che ne sappiamo, non c’è nessun altro che suona il nostro genere, anche allargando la visuale all’heavy rock, e questo ha pro e contro. Per esempio pensiamo che siamo troppo pesanti per l’ascoltatore garage, punk, rock e troppo leggeri per i metallari.. a volte è frustrante ma nel tempo stiamo raccogliendo il nostro pubblico che ci segue e compra i dischi, quindi bisogna solo continuare a lavorarci su..

Gli Usa non sembrano tanto distanti. Avete mai suonato lì? Se no, perché?
No, non ancora. Ma anche in questo caso, oltre alla distanza che è il problema minore, ci vogliono molti soldi e permessi vari che per essere ottenuti hanno bisogno di tempo, molto tempo. Quindi a meno che non hai un promoter grosso che ti pianifica tutto con largo anticipo, prende impegni e investe su di te, fare da sé è molto difficile. Puoi anche avere tutto in regola ma alla frontiera possono bloccarti per qualsiasi ragione. Su questa questione c’è un articolo molto dettagliato su Exclaim.ca. Consiglio a tutti di leggerlo
Anche in Canada però le cose non stanno messe bene. Sono saltate delle date che avremmo dovuto fare la scorsa primavera con High On Fire, Lost Goat, e Los Natas. Non sono riusciti a passare la frontiera per una serie di piccoli stupidi cavilli
Siamo in trappola! ( ride )

Allora non vi chiedo neanche se verrete in Europa!
Vorremmo.. perché non ci mandi dei biglietti aerei?!

Francesco Imperato