STUART – LUNASOUND RECORDINGS

Chi su Perkele segue l’evoluzione di certe sonorità (rawk’n’roll, stoner rock, rock psichedelico, sixties garage,southern rock) conosce di certo questa etichetta svedese e le sue produzioni, da noi sistematicamente coperte con recensioni e interviste. Ricordiamo che la Lunasound ha licenziato nel 2001 l’esordio dei Gorilla, trio inglese dedito ad un freschissimo sixties garage. Un trionfo di critica e pubblico.Generous MariaIl 2002 non è stato da meno. Nei primi mesi è stato pubblicato il primo lavoro degli inglesi Black Moses ( ex Thee Hypnotics), altro capolavoro di rock originario filtrato dalla inevitabile esperienza punk, altro successo. E poi ancora, il pregevole ‘Command Of The New Rock’ dei Generous Maria e l’omonimo dei Valis ( ex Screeming Trees e Tad) che hanno aperto la label verso il grande mondo dell’heavy rock e dello stoner ‘a frattali’.
Più rock, meno cloni- Kyuss. Con i The Cracktorch, infine, anche il punk’n’roll è stato abbracciato ( e non è che l’inizio, nel 2003 sono previste le uscite di Electric Frankstein e Supersuckers). Stuart, il nostro interlocutore, non ha intenzione di fermarsi qui. Ha grossi progetti di espansione. Seguendo due stelle polari: la SST e la Touch &Go.

Ciao Stuart. Siamo a fine anno. Mi sembra che questo insieme a quello passato vi abbia dato grosse soddisfazioni. Come va il ‘business’?
Dipende molto da cosa consideri per ‘business’. Dal punto di vista finanziario siamo in rosso come ogni piccola etichetta, quindi è normale. Dal punto di vista artistico invece non potremmo essere più contenti. Abbiamo già fatto uscire grandi bands ma le prossime uscite sono dei successi personali che ho sempre sognato di fare, Electric Frankenstein, the Supersuckers, Leadfoot etc etc. Abbiamo messo sotto contratto una band inglese chiamata Penthouse in cui io suonavo circa dieci anni fa, quindi con loro è come se si fosse chiuso un cerchio. Comunque, per rispondere direttamente alla tua domanda, ‘the business is booming’!

Qual è il tuo background musicale? E perché hai scelto di fondare una rock’n’roll label in Svezia?
Io sono inglese. Ho lavorato per alcuni anni come pubblicitario in una società. È capitato di essere in Francia per lavoro e ho incontrato una ragazza, ci siamo innamorati e blah blah blah. Alla fine mi sono trasferito in Svezia e mi sono sposato. Lì ho continuato il mio lavoro, ho messo su una piccola società di pubbliche relazioni chiamata ‘Luna Press and Publicity’.
Lavoravo con gente come Nuclear Blast, Century Media, Metal Blade etc. Mi sono reso conto però che volevo essere più a contatto con i dischi invece di, che so, spedire sempre posta ad altra gente e basta. Quel lavoro stava diventando routine. Ho messo su un’etichetta e il resto è storia recente…

Black MosesLa notizia di qualche mese fa è che i Black Moses (nella foto a destra), ora chiamati License to Destroy, prima era tuoi e ora hanno firmato addirittura per la Poptones di Alan Mcgee. Come è successo? Vi siete lasciati in amicizia?
Certo, con i ragazzi siamo amici da anni. Graeme Flynn (basso) e Steve sono miei concittadini e con Graeme abbiamo suonato assieme nei Penthouse, quindi non c’è stato nessuno screzio tra di noi. Niente mi rende più felice che vedere che i ragazzi facciano finalmente un po’ di soldi. Sono una band con grandissimo talento, hanno lavorato duro in questi anni, se lo meritano. Alan Mcgee ha rilevato anche il loro management, lui è stato un grande fan dei Thee Hypnotics ( band inglese di garage psichedelico in cui militava Jim Jones, ora voce e chitarra dei BM). Mi ha contattato chiedendomi una copia del loro ultimo disco, Emperor Dub. Gliel’ho mandato. È impazzito! Ha chiamato Jim proponendo alla band un contratto e il management con la condizione di cambiare nome. Hanno accettato, ora sono in pre-produzione e spero che il futuro riservi loro tutto il meglio. Non potevo far niente di meglio di quel che ho fatto finadesso, la Poptones è su un altro livello, impossibile per me fare loro una contro-proposta altrettanto allettante. Sono davvero contento che in questo modo molta più gente abbia la possibilità di conoscerli e ascoltarli, il mondo intero ne ha bisogno!

Bè, per una buona band che se ne va, ce ne sono altrettante che bollono in pentola! I grandi Supersuckers ad esempio [storica band di rock’n’roll americana nata nell’88. Ha inciso i primi dischi sulla Sub Pop nel periodo d’oro. A settembre 2002 per Lunasound è uscita la riedizione europea del live “Must’ve Been Live”, NdA]. Mi puoi dire di più su questo bel colpo?
Avevo sentito che erano in procinto di pubblicare un nuovo disco ma non riuscivo a sapere chi lo pubblicasse in Europa. Così sono andato ad una convention di etichette a Austin, Texas. Ho parlato con il loro manager che si è molto sorpreso che io fossi volato sin lì per metterli sotto contratto europeo.
Ci siamo piaciuti e sono tornato a casa felicissimo di avere su Lunasound una grandissima, storica band di rock’n’roll..Grandi bands ne attirano altre più grandi e anche se la cosa dovesse finire qui sono comunque orgoglioso!

Ho letto che la SST è stata una tua fonte d’ispirazione nel portare avanti l’etichetta…
Molto, sono stato influenzato dalle sue produzioni durante l’adolescenza. Quel che ho sempre trovato affascinante è che band così diverse come Bad Brains, Black Flag, Soundgarden, St Vitus, Decendents erano tutti sulla stessa, piccola label ed essa dedicava a tutti lo stesso spazio ed impegno. Sono tuttora convinto che nei primi anni la SST avesse il più grande roster di tutto l’underground.
Anche la Touch and Go mi ha influenzato. E per lo stesso motivo: queste label non si sono mai rilassate su un solo genere ma hanno cercato sempre di sperimentare, di cercare, di portare alla luce cose meravigliose. Lo ritengo un aspetto fondamentale. Amo far uscire musica ‘guitar based’ ma mi auto-limiterei molto se non cercassi anche qualcos’altro. Penso che sia molto eccitante per l’ascoltatore essere guidato all’ascolto tramite le tue produzioni. È un percorso formativo per entrambi. Ogni uscita Lunasound è legata da un sottile filo rosso, una ‘vibe’ particolare. Io la vedo così, forse sono un po’ strano..dimmi tu se non è così?

Hai ragione. È come se tu mettessi assieme una collezione dei dischi più cari..
Esatto, è questo ciò che mi spinge a mettere sotto contratto una band. Mi deve piacere. Il resto è se vuoi secondario. Non sto mai a farmi troppi conti, quanto venderà, quanto mi farà guadagnare.. non diventerò mai ricco con la Lunasound.
Vado ad intuito, cerco di presagire un indirizzo da dare alla band e all’etichetta ma i fan dell’hard rock sono così tanti che non sto troppo a pensare su un possibile target. Bado alla qualità, se c’è quella sono abbastanza sicuro che il disco venderà.. non mi aspetto certo di vendere milioni di copie!
E poi ogni band vende parecchio ai suoi concerti, è per questo che curo la promozione in maniera maniacale. È questo il grosso del mio lavoro, promozione, far conoscere a più gente possibile le mie band.

Parliamo dei numeri dell’etichetta: in termini di vendite quali sono le principali differenze tra Europa e Usa?
Tutto il nostro catalogo finora è stato disponibile negli USA attraverso un mailorder. In questi giorni ho giusto chiuso un contratto che rafforza la distribuzione lì attraverso una nuova label fondata da un ex direttore della Nuclear Blast USA .
In Europa invece vendo dal sito, oltre che al dettaglio, quindi il canale è doppio. È ovvio che qui si venda di più e con costi nostri più bassi. Penso che il prossimo anno sapremo come vanno le cose oltreoceano.

Qual è il ruolo svolto dalle radio?
La situazione è differente. In Europa se non hai musica radiofonica e mainstream è molto difficile avere uno spazio. Negli Usa è completamente l’opposto: le radio contano molto più della stampa e sono molto più aperte a qualsiasi genere di sonorità. Ci sono molte più emittenti di genere con un bacino di ascolto molto grande.

In quale paese europeo vendi di più e in quale di meno?
L’Italia è ovviamente uno di quelli in cui la roba della Lunasound ha più successo (ruffiano! NdA). Se le cose lì da voi continuano così magari mi trasferisco pure da voi, quindi non dite che non vi ho avvertito!
La band che finora ha venduto di più sé stata quella dei Backdraft. La ragione è che questi ragazzi hanno lavorato davvero duro, più di ogni altra band, e dal vivo sono strepitosi. Penso che il loro prossimo album sarà una pietra miliare nel moderno southern rock. Dopo di loro, anche Black Moses, Roadsaw e Gorilla hanno venduto più o meno lo stesso ma penso che le prossime uscite faranno un balzo di vendite. Tutti loro hanno avuto grossa risonanza sulla stampa specializzata e il pubblico sta crescendo nel tempo.

Hai mai pensato di espanderti nell’Europa dell’est?
Bè, sai, è difficile trovare dei partner, ma teniamo gli occhi bene aperti…

Francesco Imperato