THE SPORES

26 dicembre 2006 fuori c’è una nebbia che spaventa, siamo dentro l’arci Magnolia di Milano. Con un registratore anteguerra alla mano attendiamo di poter intervistare Molly McGuire cantante dei The Spores.Lei è alta ,decisamente alta e sorride , il suo atteggiamento non è per niente snob, infatti, cercando un posto dove non ci sia troppo rumore per registrare…sorride e accetta perfino l’antibagno del back stage che risulterà essere la stanza più adeguata…lei si appoggia ad uno dei lavandini …

Ho letto che qualcuno ha accostato la tua musica a quella di Bjork/Peaches, credi che sia un paragone plausibile?
Davvero?! (ridacchia,nda) non lo sapevo, non so se sia vero ma mi fa piacere(ridacchiando e facendo spallucce).

Che significato hanno i pupazzi? Perché la loro presenza sul palco è così importante?
Mi sono formata con l’arte visuale; i pupazzi aumentano estremizzando la dimensione lirica dell’esibizione ,il fatto che siano sul palco con me serve a calare la situazione in una dimensione che definirei aliena, che per noi è fondamentale nella nostra musica, ma ha anche una forte connotazione di intrattenimento.

Li hai costruiti tutti da sola?
Si, costruire i pupazzi è la mia passione.

Quindi non sono una sorta di alter-ego dei membri della band?
In realtà sono un’estremizzazione di alcuni nostri stati d’animo che utilizzano i pupazzi per aumentare la loro capacità espressiva durante la dimensione live.

Vuoi spiegarci il significato della canzone “(don’t) kill yourself”, è davvero come dicono una canzone anti-suicidio?
In realtà è usato in modo sarcastico, rasenta quasi un umorismo di tipo britannico(ridendo); scherzi a parte, volevamo con questa canzone dare un’atmosfera dark al nostro “Dream-Pop”.

Vuoi svelarci quali sono le influenze per il suono degli Spores?
E’ difficile dirlo, sono troppe le nostre influenze, per me esiste solo musica buona e non; per cui posso dire che apprezzo da Miles Davis a Peaches.

Che cosa pensi dell’odierna scena musicale internazionale, ci sono band che ti interessano?
Mi piace generalmente tutto quello che proviene da New Orleans.

Ci vuoi dir qualcosa sulla registrazione di “Immagine the Future”.
Ho registrato quasi tutto da sola nel mio home-studio, dopodichè ho fatto ascoltare i demo al resto della band, i quali hanno dato il loro contributo per ultimare il disco.

Se non sbaglio è stata una lunga gestazione, se ne parlava già 2 anni fa di questo progetto…
Si, infatti l’album praticamente esisteva già prima della formazione della band, di fatto la band si è poi creata su quello che era il mio progetto iniziale.

Pensi che ci sarà la possibilità di vedere presto in italia l’altro tuo progetto con Dave Cacthing(Qotsa, Earthlings?, Desert Sessions, etc) e Gene Trautman(Miracle Workers, Qotsa, etc) gli “Yellow 5”?
Spero presto, ma per ora The Spores è il progetto a cui dedico tutte le mie energie. Inoltre sia Dave che Gene sono al momento impegnati con gli Eagles of Death Metal con i quali saremo in tour il prossimo mese, per cui gli Yellow 5 saranno di fatto in tour insieme ma non si esibiranno.

Credi che gli Earthlings?, altro progetto a cui sei stata legata, faranno qualcosa in futuro?
Non saprei dire, amo molto questo progetto e spero che ci sarà un seguito.

Ci vuoi anticipare qualcosa nel futuro degli Spores?
Vorremmo incidere un singolo per promuovere un nuovo tour in Europa, magari suonando in club più grandi, per ora questa è la nostra prima volta in Europa, ma vorremmo tornare al più presto, il mese prossimo come dicevo ci faremo conoscere al pubblico degli Eagles of death Metal.

Allora ci vediamo presto!

(intervista pubblicata su “Magic Bus” magazine)

Carlo Doninelli & Elena Volongo