ZAMARRO

“Lust in translation” degli svizzeri Zamarro è stato uno dei dischi hard rock’n’roll più freschi dello scorso anno. In occasione di un tour che toccherà varie parti d’Europa (Italia compresa), cogliamo l’occasione per scambiare quattro chiacchiere con la band.
Ciao ragazzi, per prima cosa, potreste presentare la band alla comunità di Perkele?
Gli Zamarro vengono da Basilea, Svizzera, e la band è nata nella primavera del 2002. Amiamo il loud guitar-rock e, appena possibile, carichiamo il furgone e portiamo in giro la nostra musica. Comunque, per sapere qualcosa in più su di noi, potete visitare il nostro sito: www.zamarro.com

Cosa vi è rimasto dall’esperienza “ZORRO”?
Il nostro primo nome (ZORRO) è l’inizio della storia degli Zamarro. Abbiamo registrato un EP (“1st Race”) e poi siamo entrati in studio con Jack Endino per registrare il primo album. Quando siamo tornati da Seattle abbiamo ricevuto una lettera da una società di Berkley (CA) che si chiamava “ZORRO Productions Inc.” e ci diceva che dovevamo cambiare il nome del gruppo entro poche settimane oppure avremmo dovuto pagare dei diritti sui soldi fatti con la band…ma chi se ne frega se è ZORRO o ZAMARRO – noi vogliamo solo fare rock!

Gli Zamarro hanno fatto un bel po’ di concerti negli U.S.A. E’ possibile per una band europea avere successo oltreoceano?
Al momento siamo ancora sconosciuti negli U.S.A. e probabilmente anche in Italia. Se si vuole davvero andare in tour negli Stati Uniti in modo professionale, prima di tutto bisogna avere una etichetta che pubblichi e promuova il tuo disco.
Ma se non si ha la possibilità di andare in tour negli U.S.A. almeno due volte all’anno, diventa davvero difficile trovarsi una etichetta là….noi organizziamo i concerti insieme ad alcune band statunitensi con cui siamo amici.

Come siete entrati in contatto con Jack Endino? Credo che lavorare con lui sia stata un’esperienza magica…
Esatto. E’ un ottimo tecnico e produttore e conosce moltissime cose sul suono. Abbiamo tutti imparato molto da lui. Markus, il cantante/chitarrista aveva già lavorato con Jack Endino per l’ultimo album della sua band, i LUNAZONE, così sono rimasti in contatto. A Jack sono piaciute le canzoni degli Zamarro che gli avevamo inviato e ha acconsentito a lavorare con noi…decisamente una delle cose migliori che ci siano mai capitate….

Siete di Basilea, Svizzera. Nel vostro paese c’è una valida scena rock?
Beh, il nostro paese è piccolo e quindi anche la scena rock è abbastanza ridotta, ma ci sono alcune rock band interessanti anche da noi, tipo FAVEZ, HOUSTON SWING ENGINE, THE TOENAILS, AZIZ, HELLMUTE, HUCKEDICHT o MONKEY 3, solo per dirne alcune…

Avete suonato in Europa e U.S.A. Quali sono le differenze principali tra i due music system?
In Europa (nel continente) di solito ti danno vitto e alloggio. In U.K. sei se fortunato ti danno un po’ di soldi e qualcosa da mangiare, mentre negli U.S.A. puoi avere dei drink gratis…questo è tutto! Ma lì il pubblico adora il rock.

In Europa, qual è il pubblico più caldo, il paese più divertente o quello peggiore?
I club buoni o schifosi ci sono dappertutto, la differenza la fanno il promoter locale e il pubblico. Abbiamo suonato grandi concerti a Salon Hansen, Ulm (Germania) / Groove-Station, Dresden (Germania) / Hirscheneck, Basel (Svizzera) / Villa Serena, Bologna (Italia) / Waterfront, Rotterdam (Olanda) / Goldfingers, L.A. (US) e altri ancora ….

Il vostro sound è heavy, immediato e diretto. Come nasce una canzone dei Zamarro?
Di solito Markus propone una idea di base, visto che suona la chitarra e canta, poi su questa idea iniziamo a jammare. Quando c’è qualcosa che piace a tutti, iniziamo a imbastire la struttura del pezzo e l’arrangiamento e alla fine ci ritroviamo spesso con una nuova canzone.

Perchè “Lust in translation”?
Quando eravamo a Seattle per registrare l’album, prima di iniziare il mix, stavamo girando in centro, dove c’è questo leggendario sex club “The Lusty Lady”, che pubblicizzava una serata chiamata “Lust in Translation” … e con questo album abbiamo tradotto al meglio la nostra voglia di rock.

AC/DC, Ramones, The Hellacopters. Sono questi i vostri dei?
Non siamo una band religiosa…nel senso che tutti ascoltiamo questi gruppi, ma se c’è qualcuno che ha il diritto di essere chiamato dio del rock ‘n’ roll… beh è solo Lemmy!

Il vostro gusto per la melodia è molto fine. È una precisa scelta questo feeling “pop” o è un istinto vero e proprio che viene fuori in fase di songwriting?
Probabilmente è nell’istinto da songwriter, è il modo stesso di cantare di Markus. A noi piacciono le melodie accostate ad un sound heavy.

Canzoni come “Android” e “Like I do” ricordano molto le atmosfere dei Queens Of The Stone Age. A voi piace la band di Josh Homme? Cosa pensate di “Lullabies to paralyze”?
I QOTSA sono una grande band con un sound speciale e che tutti ascoltiamo, ma “Lullabies To Paralyze” non è buono come gli album precedenti, almeno secondo noi.
Manca un certo spirito e specialmente manca il drumming di Dave Grohl che era su “Songs for the Deaf”. Per Josh è comunque dura, perché tutti si aspettano molto da ogni suo nuovo album.

Il mio pezzo preferito di “Lust in translation” è “Zagbreb”, un’esperienza psych allucinata. A voi piace lo stoner rock? Cosa pensate di questo genere, della sua definizione, dei suoi archetipi e stereotipi?
Certo che lo stoner rock ci piace! E’ il ROCK vero e puro così come deve essere! Heavy, semplice, sporco e groovy. I CLUTCH ad esempio sono uno dei nostri gruppi preferiti.

Ci sono altre band rock ‘n’ roll a Basilea?
Per quanto riguarda il rock ‘n’ roll a Basilea, siamo piuttosto soli…ma ci sono alcune ottime band melodiche, punk, metal e anche pop.

Conoscete qualche rock band italiana? Cosa pensate del pubblico italiano?
Siamo amici di ALIX, BAD DOG BOOGIE e ALCAPONE RIDE…a proposito…Adriano Celentano è l’eroe di Markus!
Il pubblico che abbiamo incontrato fino ad ora in Italia è stato grande e se gli piacevamo ballava, urlava e andava fuori di testa!
Comunque una delle cose migliori quando si è in tour in Italia è il cibo…dopo cena rotoliamo sempre dal palco…

Beh, abbiamo finito. “Lust in translation” è solo l’inizio. Cosa riserva il futuro per gli Zamarro?
Siamo appena tornati da Seattle dove abbiamo registrato il secondo album con Jack Endino “The Beast is on your Track”, che uscirà in Europa nella primavera del 2006. Non vediamo l’ora di tornare a suonare in Italia per promuovere il nuovo lavoro.
VIVA ITALIA!

Alessandro Zoppo