ASTEROID – Asteroid

Si erano rivelati con un paio di demo interessanti e uno split con i compagni d’etichetta Blowback. Giunge ora per gli Asteroid il momento della verità con il primo album ufficiale, edito sempre dall’attenta Fuzzorama e forte di una distribuzione capillare. Tanta fiducia è stata ben riposta perchè la band svedese si affranca definitivamente dai canoni stoner ‘kyussiani’ e sforna un lavoro ben scritto, suonato in modo impeccabile e soprattutto per ampi tratti molto personale. L’unica pecca può essere riscontrata nella produzione, che non sempre fa emergere un dovuto wall of sound, una potenza che renda gli Asteroid dei titani nel panorama heavy psych odierno.Poco male comunque, perchè questi tre ragazzi sanno il fatto loro e lo dimostrano quando picchiano giù duro (la doppietta iniziale formata da “The great unknown” e “Speaking to the sea”, la travolgente “The 13th witching hour”), quando esplorano fatati lidi psichedelici (“Panoramic telescope”, la bellissima strumentale “The infinite secrets of Planet Megladoon”, le soavi “Silver leaf” e “Flowers and stones”) o quando si confrontano con l’ingombrante fantasma chiamato Kyuss (“Little fly”). Il rock del trio unisce anime e sfaccettature diverse: bordate hard & heavy, magiche aperture space, una sensibilità tutta progressiva nei cambi di ritmo ed umore, dosi massicce di lsd per esercitare il controllo totale sulla nostra mente.
Come se tutto ciò non bastasse la divagazione acustica di “Water” e il trip assoluto della conclusiva “Doctor Smoke” condiscono il piatto di ulteriori spezie. Insomma, gli Asteroid non inventano nulla di nuovo, quello che suonano però si rivela eterogeneo e mai stantio. Di sicuro una delle migliori band ‘di genere’ in ambito europeo.

Alessandro Zoppo