BEGINNING, THE – This is… The Beginning

E in principio fu la psichedelia. Un regno fatato, pieno di colori, sogni distorti, spazi allucinati. Un mondo nuovo e vecchio al tempo stesso, partorito dalla fantasia di cinque menestrelli cresciuti con il sound lisergico dei ’60 e ’70, colonna sonora della loro vita. Ora siamo nel vivo dell’oscuro reame chiamato Josiah, durante gli anni ’90 la creatura che partoriva le nostre deliziose visioni prendeva il nome di The Beginning. Un gioiello che rischiava di rimanere perduto nel tempo e invece la Elektrohasch ha riportato alla luce. ‘This is… The Beginning’ è infatti l’unico disco (edito nel 1998 da Molten Records e subito andato fuori stampa) della band di Mathew Bethancourt (voce, chitarre), leader dei Josiah, in questo precedente progetto accompagnato da Louis Wiggett (chitarra), Chris Payne (batteria), Samuele (basso) e Paolo Aversano (percussioni).Lo stile dei The Beginning è un omaggio al groove e alla psichedelia, all’hard, al garage e all’acid rock. Nei sette brani del disco confluiscono echi di Pink Floyd e Rolling Stones, Grateful Dead e Blue Cheer, Pretty Things e 13th Floor Elevators. Meri riferimenti per un bagaglio culturale comunque fatto proprio perchè vissuto in tutto e per tutto. Da qui nascono i fermenti che alimentano il lavoro. ‘Soul Revolution’ e ‘The Ju Ju Man’ riprendono il garage fuzz dei ’60, fresco e solare. ‘Blue Honey’ e la bellissima ‘Baby’s Takin’ Me for a Ride (and the sun ain’t never gonna set)’ affondano i colpi nella psichedelia pura e visionaria, lunghe sgroppate acide da transito per un nuovo universo. ‘The Golden Whisper’ concilia con delicatezza queste due anime, ponendosi come sigillo e ponte ideale tra San Francisco, Los Angeles e Detroit. C’è da aggiungere che completano questa ristampa due bonus track live (‘Freedom Express’ e ‘The Sacrifice’), tanto per ribadire che i cinque anche dal vivo esprimevano al massimo il loro mood dilatato e trippy.
Tra The Beginning, Josiah e The Kings of Frog Island, Mat Bethancourt si conferma moderno aedo psichedelico: dalla sua penna nascono affreschi visionari e coinvolgenti. Fortuna che questo è stato soltanto l’inizio, perderci tanta grazia sarebbe stato imperdonabile…

Alessandro Zoppo