BLACK ELEPHANT – Spaghetti Cowboy

“Spaghetti Cowboy” è l’album d’esordio per i Black Elephant, quartetto di Savona attivo dal 2010 che definisce il proprio sound come un connubio tra thrash e southern stoner metal. In realtà la band è più facilmente inquadrabile nella prima corrente: il suono risulta essere una sorta di groovy post thrash con influenze stoner, riconducibile in primis ai Pantera ma anche a gruppi quali Machine Head, Meshuggah, o i nostrani Extrema. Altro particolare che avvicina i nostri ai texani di “Cowboys from Hell” è il cantato di Alex, autentico veneratore di Phil Anselmo e vicino anche a Gianluca Perotti.La scelta del cantato in italiano purtroppo non convince appieno, mentre le influenze stoner sembrano essere quelle mutuate da Down, High On Fire, Mastodon, Orange Goblin (quelli più metal, per intenderci), Corrosion of Conformity, Texas Hippie Coalition, Black Label Society ed affini.
Con “Spaghetti Cowboy” i Black Elephant ci consegnano un album senza infamia e senza lode, un onesto tributo alle band che evidentemente amano. C’è da suggerire non un monito quanto un consiglio disinteressato: provare a personalizzare maggiormente il sound, perché le potenzialità sembrano esserci. Per ora, lo stesso non si può dire delle idee, decisamente rivedibili.

Antonio Fazio