BOMBER – The last place on earth

Chi ha amato i grandiosi psych rockers scandinavi Seid non potrà far altro che comprare ad occhi chiusi questo “The last place on earth”, seconda uscita del progetto Bomber dopo l’esordio del 1999 “O brave adventurer”. Alle tastiere troviamo il simpatico e bravo Organ Morgan, accompagnato per l’occasione da Erlend B. Havdal (basso, voce), Kai Washi (chitarra), Andy Torpedo (chitarra) e Jan Egil N.Olsen (batteria). È evidente, la simpatia qui è di casa. Ma non c’è solo questo: ci sono bravura tecnica e compositiva, una freschezza di sound che sorprende ed una incisività davvero graffiante.Il sound dei Bomber è corposo, tagliente, onirico. Heavy psichedelia è la definizione più corretta. Con ampi spruzzi di progressive e di hard rock. Un pezzo come “Keep an eye on them little devils” rimane impresso nella mente sin dai primi ascolti: l’organo di Morgan è oscuro, tenebroso, poggia su una melodia vocale a dir poco fantastica. Sono sequenze del genere che ci restituiscono l’intensità di una musica capace di andare oltre modi e mode imperanti. “Bewildered and cold” ha un riff epico che travolge come pochi, per esplodere nella parte centrale quando le due chitarre si incrociano nella migliore tradizione targata Thin Lizzy. “Burn for good” è un lungo incubo elettrico elaborato con cinerea perizia ed intelligenza sopraffina, mentre la conclusiva title track è un affresco romantico sinfonico che esalta il lavoro analogico delle tastiere.
Quattro pezzi forse sono pochi per farsi un’idea precisa dei Bomber. Tuttavia abbiamo fiducia perché la qualità delle composizioni è davvero elevata. Attendiamo impaziente nuovo materiale. Nell’attesa ci lasciamo cullare dai loro sogni lisergici. Il dipinto di Turner in copertina è il giusto viatico.

Alessandro Zoppo