Bongzilla – Stash

Natale: festa del consumismo. Consumismo: tutti in giro a far regali. Tutti in giro a far regali: strade piene di gente felice. Strade piene di gente felice: tanto traffico. Tanto traffico: macchina a passo d’uomo. Macchina a passo d’uomo: possibilità di finestrini aperti. Possibilità di cristalli laterali aperti, la musica che tu ascolti dallo stereo si diffonde nelle strade. E come sono le strade? Piene di gente felice. E come reagisce la gente felice alla musica che tu diffondi tramite apertura dei cristalli laterali? Al 90% dei casi, male. E se la gente ci rimane male, cosa organo_riproduttore_maschile ne strasbatte al tuo contenitore_testicolare? Niente. Ergo: Bongzilla.

Doom? Beh sì, doom di cognome, stoner di nome. Sludge? Anche, sì: riffone soprappeso, distorto ma distinguibile, e basso al seguito per un binomio bulldozer. Psych? Anche, sì: assoli puliti, batteria in controtempo, arpeggi pulitissimi e melodici in sovraincisione al riffone di cui sopra, sovraincisione – in aggiunta – di documentari sul: consumo di droghe leggere nel mondo – benefici sul consumo di droghe leggere nel mondo – malefici sul consumo di droghe leggere nel mondo – utilizzi vari delle droghe leggere – consigli sull’ottimizzazione delle droghe leggere. Tutto questo sempre da documentario, con voce tranquilla e pacata “di chi ne sa”, sempre sovrainciso sulla musica di cui sopra. Ed ovviamente – sempre sovrainciso – registrazioni di bong-session della band con relativi ribollii, risate ed incitazioni del tipo: shot long, shot long… yeah… risate.

Testi? “Load bongs, not guns. If you want to blow sky high, take another hit, let’s fly”. Bello, no? Sì, beh, stupendo, organo_riproduttore_maschile senza la o finale sostituita da un “arola”. Ergo: Bongzilla, Babbo Natale, Gesù Bambino, gli Angeli in Colonna (no, nel traffico di cui sopra), la Madonna sotto l’albero. Per tutto il resto, c’è guttalax.

Ed un abbraccio alla Befana, che non è mica colpa sua se….

Pier “porra” Paolo