Bretus – In Onirica

Catanzaro Doom City. “In Onirica”, disco d’esordio dei calabresi Bretus, è uno dei migliori prodotti partoriti nel settore psychedelic stoner doom in questo fertile ed apocalittico 2012. Sette brani che sono una goduria totale per chi ha nel cuore e nelle orecchie Pentagram, Saint Vitus, Cathedral, Spirit Caravan e Earthride.

Edito dall’ucraina Arx Productions e disponibile in vinile tramite BloodRock Records, il lavoro del gruppo guidato da Ghenes (basso, low guitars) è esplosivo, oscuro, coinvolgente. La voce di Zagarus è stentorea e magmatica, da titano che si staglia su un orizzonte infinito. Ottimi anche Faunus alle chitarre e Striges alla batteria: attendiamo di vederli da vivo per averne conferma definitiva.

Tra riff a spirale di marca Hellhound e infiltrazioni progressive da Cathedral nel deserto, “Insomnia” rapisce sin dal primo ascolto. “The Dawn Bleeds” fa ancora meglio con una costruzione à la Electric Wizard ed un feeling melodico che solo in pochi (Al Morris e i suoi Iron Man?) riescono a trasmettere. “Down in the Hollow” è un carrarmato doom che macina riff su riff, “Leaves of Grass” un passaggio elettroacustico ammaliante e dopato, “Escape” un moloch che richiede il sacrificio della nostra anima con wah-wah corrosivi e ritmiche paralizzanti.

“Forest of Pain” è un compendio di epica possenza e lancia in volata le meraviglie della conclusiva “The Black Sleep”, strumentale in bilico tra Atomic Rooster e Goblin che si anima nel finale di cromatismi metal e asprezze progressive.

No poseurs please, this is fucking loud music! Il messaggio dei Bretus è chiaro. Il culto di Cthulhu può continuare a vivere.

 

Alessandro Zoppo