BULLSEYE-POWERROCK – Pulverize

“Attitude?!” è stato il disco d’esordio, datato 2003. Autoproduzione che lasciava intravedere ottime prospettive per gli olandesi Bullseye Powerrock. I quattro tornano alla carica in questo 2005 sempre più affollato di uscite con il nuovo “Pulverize”, lavoro che capitalizza quanto fatto sentire nel debutto. Lo stile infatti rimane sempre quello: un heavy power rock tosto e vibrante, condito di sfumature southern e rifferama metallico. Un collage di suoni che richiama il mondo aggressivo e sudicio di Zakk Wylde e la sua Black Label Society. O quello di Pepper Keenan ed i suoi Corrosion Of Conformity.Rispetto al mini “Attitude?!” però, le cose non sempre funzionano bene per i Bullseye. Dinanzi a dieci tracce, il ritmo spesso cala, soprattutto nella parte centrale, dove c’è qualche flessione di troppo. Insomma, non sempre è necessario picchiare giù duro per essere efficaci. Occorre essere più scaltri per non annoiare e variare il piatto proposto con qualche soluzione maggiormente melodica o articolata. A ciò penserà comunque il tempo, perché per il resto come primo capitolo discografico “Pulverize” ha delle buone potenzialità.
Pezzi come l’iniziale “W.M.G.I.”, le bellissime “Another deathride” e “Rollin’ thunder” uniscono qualità e quantità: tonnellate di riff dal groove pazzesco (il lavoro di Marco e Danny alle chitarre è eccellente) e ritmiche che non lasciano scampo. Quando anche le vocals, di solito grezze e possenti, si lasciano andare a toni malinconici (“The wages of sin”) il gioco riesce perfettamente. E se “Ain’t gonna beg” mischia l’hard southern con certo arena rock ottantiano, sono assolutamente da approfondire in futuro gli intrecci elettro acustici di “Broken & paralized”, preludio alla ballata conclusiva “Home”.
Se si affrancheranno dal modello “wyldeiano” per i Bullseye Powerrock si prevede un futuro rassicurante. Con un pizzico di accortezza in fase di songwriting non avranno certo problemi a trovare un’etichetta. Teneteli d’occhio…

Alessandro Zoppo