CERVIX – Contemplating death

Da Pisa con rumore. Ma quel che esce dalle traccie di questo contemplating death non sembra provenire dalla toscana ma dalla più profonda cavità terraquea. I Cervix si collocano in quello spazio musicale che molti chiamano tortura per l’udito, rumore insensato o inutile supplizio, ma chi ha allenato la propria testa con ampie dosi di drone e powernoise riuscirà sicuramente ad apprezzare questa creatura ambigua e dissonante.Il disco si apre con un campionamento (Radio Maria?) sommerso da un rumorismo tagliente ed acido di stampo industrial powernoise (rimanendo in Italia i riferimenti possono trovarsi negli storici White House e nei Cazzodio; Merzbow per citare un nome conosciuto a più) frequenze grezze manipolate, dissezionate ed orchestrate che fungono da sottostrato continuo al disco. Alternate a traccie puramente rumoristico (mental interference 1/4) si stagliano riff di estrazione sludge ed extreme doom. Parti suonate che spiccano dal mare di cacofonia rimanendo però invischiate nel suono acuminato che colpisce ogni parte del cervello.
Molto estrema questa produzione dei Cervix, e molto bravi loro a mischiare due correnti di musica estrema in un amalgama omogeneo e violento, nel continuo sfaldarsi dei confini tra generi musicali i Cervix si scavano un angolo di merito nel fondere powernoise, drone e doom. Consigliato a chi, dopo aver sopportato il drone di Sunn O))) e compagnia bella vuole accostarsi ad un altro genere altrettanto alienante, deviato e deviante.

Feferico Cerchiari