DOCTOR CYCLOPS – Borgofondo

I Doctor Cyclops sono una delle più liete sorprese del recente heavy psych nostrano. Nati nel 2007 a Bosmenso, Oltrepò Pavese, si sono fatti le ossa tra prove, concerti ed un paio di uscite sotterranee (la demo “The Flying Machines Burning” ed il primo EP omonimo). Christian (chitarra, voce), Francesco (basso) e Alessandro (batteria) riprendono in pieno l’immaginario 70’s che da Led Zeppelin, Black Sabbath, Mountain e Leaf Hound ha portato a Firebird, Spiritual Beggars, Witchcraft e Graveyard. E lo fanno adattando canzoni e sonorità ad uno stile contemporaneo, senza registrazioni maniacalmente analogiche o attitudini forzatamente retrò. Il risultato è “Borgofondo”, sette brani che stuzzicheranno le fantasie di tutti gli appassionati di Captain Beyond e pantaloni a zampa.”Night Flyer” mette subito le cose in chiaro con un riff degno dei migliori Bill Steer e Mike Amott, super Seventies hard rock che fa immediatamente crescere baffi irti e setosi. “Cyclop’s Claim” suona come un macigno che rotola da un dirupo travolgendo qualsiasi resistenza sul proprio cammino, salvo aprirsi in un intermezzo dilatato di psichedelia zuccherosa e bluesy davvero azzeccato. “Giants of the Mountain” raccoglie la complessità compositiva del dark sound (ospite al flauto Alia O’Brien dei Blood Ceremony), puntando su suoni ed esecuzione modernisti, che non scalfiscono di un grammo il fascino oscuro dei padri . In tal senso la chiusura in crescendo con tanto di sax allegro e spensierato è un tocco di classe inaspettato e coraggioso. “Eileen O’Flaherty” è groove-driven boogie’n’roll, roba incendiaria tra Cream e Truth and Janey, mentre “Madness Show” si agita tra umori hendrixiani e graffianti muri di watt che spingono senza obiezioni verso il marchio Witchcraft. “My Revolution” coinvolge per aggressività, ritmiche granitiche e delicatezze acustiche, preparando il terreno alla conclusiva “The Unquiet Garden”, fumoso incrocio proggy swing che fa emergere l’estro chitarristico di Christian.
Birra, sonno, fiumi e boschi. La trimurti dei Doctor Cyclops è infallibile. In fondo, a chi non piace la parte più marcia del rock’n’roll?

Alessandro Zoppo