EL CACO – Solid rest

Due anni dopo il debutto “Viva”, disco acclamato da pubblico e critica, tornano in pista i norvegesi El Caco, una delle realtà più promettenti in campo stoner rock. Le varie performances live in compagnia di colossi del calibro di We e Nebula sembrano aver giovato al trio, autore di una prova maiuscola e convincente dopo le premesse positive create dall’esordio.
La produzione di Daniel Bergstrand (dietro alla consolle con gente come In Flames e Meshuggah) mette in risalto la potenza ed il groove di un gruppo dedito ad una forma particolare e assolutamente coinvolgente di heavy rock: non siamo di fronte a banali canzoni stoner che si risolvono nel giro di un riff o di un chorus monotono, qui c’è un’alternanza pressoché perfetta di pesantezza e melodia, qualcosa di unico in questo genere. La voce di Oyvind Osa (anche al basso) compie delle progressioni armoniche che lasciano sbalorditi, la sua vena oscura permea di stranezza e pallore composizioni stringate ed essenziali, congeniali alle chitarre grintose di Anders Gjesti e al drumming di Thomas Fredriksen. Sono soprattutto le enormi capacità in fase di songwriting a sorprendere, comporre pezzi come “The small hours” e “H.A.H.” non è opera semplice: nonostante l’immediatezza dei suoni e l’influenza derivata dai numi tutelari Kyuss (le chitarre di “Blind no more” lo dimostrano in pieno…), c’è una complessità di fondo nelle trame sonore, nelle costruzioni armoniche e nell’energia sprigionata da farci restare attoniti. La componente psichedelica è ridotta all’osso ma quando fa capolino riesce a colpire nel segno, merito dell’alternanza di vocals filtrate e toccanti che ci conducono in luoghi onirici (“Mrs. Coma”) e di riff isterici che fungono da contrappunto ad una passionalità mai sopita (“Space station”).

Anche quando si è convinti di aver capito in quale direzione volge il disco la grande verve degli El Caco capovolge le coordinate seguite e si getta su schegge sonore dalla corrosività targata Metallica (“Marionette”) o su dinamiche alternative di marca Therapy? che si mischiano ad atmosfere evocative (il singolo “A nice day”). E’ un esempio di grande versatilità, che trascende episodi più irruenti come “Get up (on the sidewalk)” e “Suffocate” per confluire in una forma canzone compiuta e delineata, insomma, un vero e proprio “El Caco style”. Trovare qualcosa di tanto particolare al giorno d’oggi è impresa non da poco, questi tre ragazzi sono riusciti nell’intento di bissare il successo del debutto e “Solid rest” non fa altro che consolidare la loro posizione di new sensation nella scena hard rock e metal odierna.

Alessandro Zoppo