EL-THULE – Green Magic

Secondo disco e secondo centro per gli El-Thule. Il trio bergamasco torna in pista con il nuovo “Green Magic”, dopo il sorprendente debutto “No Guts No Glory”. E lo fa con un prodotto eccellente, che con la dovuta spinta promozionale potrà circolare tranquillamente oltre i nostri confini. Forte di una produzione che esalta al meglio la pesantezza dei suoni (registrazione e mixaggio sono stati affidati a Niklas “Mr.Dango” Kallgren dei Truckfighters), “Green Magic” si avvale anche di un parterre di ospiti da urlo: Paolo Tofani (vi dicono qualcosa gli Area?), il chitarrista dei Dozer Tommi Holappa, Pippo de Palma degli Alix. Segno che la voglia di osare c’è e i tantissimi concerti che Matteo ‘El Comandante’ (basso), Mr. Action (chitarre, voce) e Gweedo Weedo (batteria) hanno ormai alle spalle lo dimostrano. Esperienze live che cementano e danno la giusta grinta, aspetti che si riflettono in questi otto focosi brani.Heavy psych con le palle, virato al doom e alle migliori esperienze metal’n’roll (chi pensa a High On Fire e Zeke non sbaglia). Se dovessimo riscontrare dei difetti, i riferimenti andrebbero alle vocals (potrebbero essere ancora più incisive) e al drumming, spesso fuori fuoco. Ciò comunque non inficia la qualità complessiva del lavoro, come detto molto elevata. Merito di brani come “Shaman”, “Adam Bomb” e “Black Mamba”, botte di stoner rock roccioso e melodico, che mantiene i punti di contatto con l’album d’esordio, salvo appesantire il tutto a dovere con ritmiche e chitarre marce e paludose. Colpiscono il bersaglio il minaccioso monolite “La Cruda” e la drogata “Bud Orange”, anche se è nella seconda parte del lavoro che gli El-Thule azzardano vincendo la loro scommessa.
La strumentale “La Muela del Diablo” è grosso doom psichedelico come insegnano gli Electric Wizard; “Planet of the Monolith” è heavy metal lisergico che di etichette e stili se ne fotte; “Lunar V” chiude il disco con un delirio mistico esoterico che lascia attoniti. Turbinio di fuzz e wah-wah per un trip spaziale di durata infinita. D’altronde non è proprio questo l’effetto della green magic?

Alessandro Zoppo