Electric Wizard – Electric Wizard / Come My Fanatics

Per colazione, latte e Tony Iommi. Per pranzo pennette alla diavola. A merenda, pane e crema di pipistrello. Per cena, stufato di Ozzy Osbourne. Il tutto masticato molto lentamente per una buona digestione. Con questa dieta ricca di oscuri carboidrati e diaboliche proteine (gli aminoacidi erano poco “amino”) sono venuti su questi tre cupidi demoniaci chiamati Electric Wizard; di quelli con la croce grossa quanto un palmo attaccata alla catena, capelli lunghi color corvino come i loro cappotti di pelle, pantaloni a zampa, tonnellate di marijuana e qualche trip che non fa mai male. Insomma, il classico tipo di genero che tutti noi suoceri vorremmo seduto al nostro fianco al pranzo di Natale e come padre delle nostre dolci nipotine.

Se quanto metti un cd dei Sabbath skippi le più rockeggianti per mettere in repeat pezzi come “Hand of Doom” o “Black Sabbath”, questo gruppo di boy-scout teneri ed affettuosi si insinuerà nella tua lista dei preferiti. Già ti vedo, stai dicendo: “Bah, il solito gruppo di cloni retrogradi del Kispios, tutti a pescar pesci nel fiume di Birmingham… tzè”. Ed invece no, gli orsacchiotti in questione non bevono acqua Prata, ma gustosi frullati di globuli rossi coagulati con sapienza. Come non tutti (molti, ma non tutti) i gruppi punk sono cloni dei predecessori, non tutti i gruppi doom sono scarse imitazioni della Iommi’s mafia.

Questa malefica special edition contiene l’esordio omonimo del 1994 più il secondo lavoro “Come My Fanatics” del 1997. Con sole 16 euro, avrai un viaggio premio per l’Acheronte con pernottamento nella bolgia dei dannati, come prima colazione spezzatino di falene e civette in salsa lisergica.

Riff di una pesantezza tanto massiccia quanto distorta, il wah-wah abbonda come il riso in ore stultorum, la cassa rintoccherà colpi come le campane ad un funerale, ma sarà la tua psiche a passare a miglior vita. Sei pezzi per album di una durata di un massimo di dieci minuti ad un minimo di sei, il tuo stereo prenderà le sembianze di un rullo asfaltatore, lento ma inesorabilmente efficace, rimarrai impastato con il terreno sotto il diabolico peso del Doooooooooom (con la dì maiuscola e con tante o). La fusione sonora fra Rocky Erickson, Charles Manson e Josh Homme ai tempi che stava alla sbarra a dare il benvenuto nella valle del cielo.

Fai attenzione, secondo lo stato in cui ascolti questo menhir spappolacellule potrebbero ritrovarti in trance nella ferramenta sotto casa mentre compri un fusto di vernice nera per rifare l’intonaco di casa, e varie bombole rosso porpora per disegnare tante belle anime che ballano indemoniate intorno alle fiamme dell’inferno. Però almeno tuo suocero sarà contento di averti al suo fianco al pranzo di natale, magari si spaventerà un po’ a vedere le sue nipotine con la tonaca nera ed i cappucci stile KKK, ma poi gli fai sentire ‘sto popò di diavoleria e anche lui cambierà idea… e via! Tutti insieme in ferramenta, nonna Amelia compresa. Se mi scusi per un attimo, ora vado a staccar teste a pipistrelli in giro per la foresta transilvana.

Pier Porra Paolo