Electric Wizard – We Live

Loro vivono. Lui vive, soprattutto. Il Mago Elettrico continua a vivere in una forma nuova più robusta a scapito della psichedelia. Il cambio quasi totale di formazione (è rimasto solo Jus Oborne, fuori Mark Greening e Tim Bagshaw) rende necessario un cambiamento di musica, e la musica cambia. La nuova sezione ritmica degli Electric Wizard fa il suo lavoro, non spicca per originalità ma è un buon sostegno per i riff di Jus e di Liz, ottima new entry.

Le melodie si fanno più malate, meno britanniche; i riff si appoggiano su accordi più acidi che fanno l’occhiolino alla pesantezza, la seconda chitarra di Liz aumenta la sensazione che siano dei macigni quelli che arrivano a noi, non note. La strada oscura è stata messa un pò in disparte per lasciar spazio a melodie più accessibili anche se inquiete.

La traccia d’apertura “Eko Eko Azarack” viaggia su note molto personali, “We Live” è impostata su melodie più orecchiabili come anche le due tracce seguenti in cui si percepiscono influenze più varie e accentuate (da segnalare “Another Perfect Day”, particolarmente riuscita).

Chiudono il disco i due pezzi che più si avvicinano agli Electric Wizard tradizionali: “The Sun Has Turned to Black” è oscura almeno quanto i pezzi di Dopethrone mentre nei 15 minuti di “Saturn’s Children” c’è tempo per riavere i viaggi astrali di Come My Fanatics.

Una nota negativa va alla produzione del disco. I suoni sono abbastanza scarni e non appoggiano degnamente la pesantezza dei pezzi. In generale, manca lo spessore e l’oscurità che avrebbe reso molto più intense le canzoni, che riescono comunque a uscirne bene.

Questo “We Live” è un album che avrebbe potuto superare i capolavori che lo hanno preceduto, ma che per piccoli motivi non convince appieno. Jus non ci entra sottopelle come ci ha abituato, ma riesce comunque a sfornare un ottimo disco. Che di questi tempi non è cosa da poco.

Federico Cerchiari