EPSTEIN SUPERFLU – The war inside darktown

Che lieta sorpresa questi Epstein Superflu. Citano lo storico manager dei Beatles, Marshal McLuhan e la psichedelia pesante macchiata di hard blues. Come se non bastasse i membri del gruppo sono reduci da precedenti esperienze in ambito grind, death e hardcore, segno evidente di una maturazione in stato già avanzato. “The war inside darktown” lo dimostra in pieno: quattro tracce per venti minuti di ottimo heavy acid rock, caratterizzato dalle chitarre mesmeriche e aggressive di Gian, dalle ritmiche dinamiche di Cal (batteria) e Lucia (basso) e dalla voce calda, evocativa di Shaman-EK.La title track leva il fiato per carica, groove e compattezza. Stoner sound nel senso più pieno del termine. “The medium is the message” replica queste sensazioni: riff a profusione, fuzz debordante e ancora una volta una linea vocale che sorprende per ispirazione e dinamismo. Le radici metal tornano prepotenti e si fondono con il verbo lisergico negli ultimi due brani: le due parti di “Solara” sono infatti una libera rielaborazione di “Master of puppets”, resa dilatata e super psicotropa. Come se James e Lars fossero davvero vissuti negli anni ’70, tenendo sempre vivo il ricordo di Cliff (R.I.P.).
Insomma, qui di carne al fuoco ce n’è molta. Cibo per la mente che scarseggia solo per durata. Aspettiamo nuovi rifornimenti al più presto. La base per un buon pranzo c’è tutta.

Alessandro Zoppo