HELIODØME – Heliodøme

Con il nome preso in prestito da una casa futuristica a forma di cono rovesciato, i romani Heliodøme si autoproducono e pubblicano il primo lavoro omonimo. Il trio composto da Antonio, Roberto e Giorgio ha assorbito una grande quantità di musica alternative proveniente da più parti e da diversi spazi temporali (e questo è un bene) e tenta di trovare una sintesi alle idee che vengono sviluppate in sala prove. Si nota una forte vena melodica nel cantato di Antonio che evoca l’epicità di un certo Maynard Keenan, mescolata sapientemente con un stile di controcanto prossimo alla liricità del grunge (“Cold Fields”). Da parte sua Roberto libera la sua chitarra in frasi cariche di pathos che ricordano lo stile di James Iha con effettistica space/psych (“Albedo” e “Giza”).
Altrove il risultato è più rustico e diretto, come nel caso di “World Is Falling”, dove per un attimo sembra di tornare allo stupore provato dinanzi a “Green Machine”, anno di grazia 1992, anche se, iniziando a conoscere e riconoscere i nostri, il finale cambia la direzione a favore di altri elementi à la Tool. Aspettando un finale dilatato veniamo colti di sorpresa con “As Above So Below”, dove le carte vengono ridate e si gioca a fare la New Wave iperdistorta. Strano caso per un disco che con 38 minuti vorrebbe fare assumere un’identità definita al gruppo, ma tant’è! Il consiglio è sempre di osservare chi rompe le regole del gioco: aiutiamoli nel progetto MusicRaiser per la stampa e la produzione dell’album. Al seguente link trovate il modo di partecipare: www.musicraiser.com/it/projects/4822-stampa-e-promozione-dellalbum-heliodome

Eugenio Di Giacomantonio