LAMONT – Muscle, guts and luck

I Lamont sono tre degenerati. Ragazzacci del Massachusetts in giro per saloon, pub fumosi e rodei dal 1998. Hanno alle spalle un ep e due full lenght (“Population 3” del 2000 e “Thunderboogie” del 2002). Questo “Muscle, guts and luck” è la loro quarta uscita, un mini cd di sei pezzi che li conferma come esponenti di punta dell’ala southern stoner più marcia e godereccia. Sono cresciuti a pane Mountain, Motorhead e Lynyrd Skynyrd i Lamont, ma nel corso dell’adolescenza qualcosa deve essere andato storto. Hanno scoperto il metal, i superalcolici e la droga. Solo così si può spiegare l’aggressività che caratterizza il loro sound.L’iniziale “Water me down” è una mazzata impressionante, il riff sudicio e la voce ruvida di Pete si schiantano sulle ritmiche quadrate di Jase (basso) e Todd (batteria). Ancora tanto groove lercio con “Raise a little hell” e “Cannonball”, rasoiate sparate a velocità supersonica. “Eightball” è il brano southern rock che i Motorhead non hanno mai scritto, “On the lam” abbozza una melodia che si stampa subito nel cuore e nel cervello. “Burn it down” è l’ultima meta di questo viaggio nel profondo Sud, una legnata assassina che suona come i Fu Manchu in pieno trip da delta del Mississippi.
Beer, coke, wiskey, weed. Let’s go.

Alessandro Zoppo