LENTO – Earthen

“Il suono dei Lento è un tappeto di potenti chitarre ribassate, apocalittici tempi rallentati che affondano in droni e feedback”. Queste sono le parole finali della biografia acclusa a questo disco e mai parole furono più esatte. Evidentemente i Lento, quintetto strumentale di Roma, sanno e conoscono bene le proprie potenzialità e la propria natura sonora. Una line up dove figurano tre chitarre è garanzia di potenza, pesantezza e fisicità sonora. “Hearthen” è un blocco di cemento che avanza lento e subdolo, infiltrandosi nella mente e sommergendola nel suo monolitico incidere.L’iniziale “Hadrons” esemplifica il concetto, scorrendo cadenzata e potente, mentre “Subterrestrial” e la conclusiva “Leave” mostrano l’altra faccia dei nostri, esplorando soluzioni cosmic/ambient e dilatandosi in atmosfere space oriented. Molto bella l’onirica “Currents”, uno shoegaze metal alla Jesu, con le sue dense chitarre a vortice protagoniste anche in “Earth”, dagli efficaci ritmi sincopati. Per i fan di band come Neurosis, Isis da un lato e Mogwai, Pink Floyd dall’altro, un disco imprescindibile.

Marco Cavallini