LES BONDAGE – Try To Play It

Terzo disco per i Les Bondage, giunti a questo prezioso traguardo con un nuovo contratto firmato Go Down Records. Per il gruppo di Ravenna un punto d’arrivo e al tempo stesso di partenza, perché ‘Try to Play It’ condensa due anni di lavoro e dona finalmente stabilità alla formazione. Line-up che si è cementata su Lele (voce), Matteo (chitarra), Samu (basso) e Ale (batteria), coadiuvati per l’occasione dalle tastiere vintage di Mecco Guidi. Un sound grezzo e strafottente, in linea con quanto proposto nei precedenti ‘Shake with…’ (2002) e ‘The Guy That Put You in Bondage’ (2005). Garage rock’n’roll venato di punk, blues e glam, in linea con la tradizione gloriosa di New York Dolls, Fuzztones, The Cramps e Alex Chilton.Undici brani pungenti e scanzonati dunque, inni da strada che rendono omaggio ad un immaginario storico spesso perso di vista (“Down at the CBGB’s”). Si passa con agilità dal rock sfrenato di “All My Friends Are Junkies” e “I’m In Love With the Girls” alla sensualità di “Mary Lou”, dal surf boogie di “Surf City 99” al blues vigoroso di “I Got the Blues / Try to Play It”, per giungere ad una chicca come “Saturday Night Is Comin'” e alla psichedelia deviata di “Near the Docks”. Certo, l’originalità non abita qui. Però ci sono passione, piacere di suonare e sano divertimento. Caratteristiche sempre più dimenticate da chi si propone come paladino del rock’n’roll.
Non a caso, prima della ghost track di dovere, l’album si chiude sulle note di “Orange”, ballata che profuma di David Bowie e Marc Bolan. Quando si dice che l’intelligenza viaggia di pari passo con il disimpegno.

Alessandro Zoppo