MY LAST KEEN – Promo 2006

Storia complicata quella dei My Last Keen. La band nasce a Milano nel 2004 come progetto di Paolo ‘Paganhate’ (chitarre, tastiere), voglioso di dare sfogo creativo alla propria passione per il doom. Parte la ricerca di componenti adatti ed il primo ad essere reclutato è l’amico di vecchia data Rob (chitarrista dei Vexed e compagno dello stesso Paolo negli Alea Jacta durante gli anni ‘90). I due iniziano la stesura dei pezzi, si aiutano al basso e alla batteria (programmata elettronicamente) e trovano in Darkdoom (voce) l’uomo giusto per iniziare le registrazioni. Il risultato (dopo l’ennesima caccia al batterista fallita) è questo promo di quattro pezzi che mostra tutta la bravura di Paolo come compositore e musicista.Doom dicevamo, che paga dazio ai classici del genere (leggi Pentagram, Candlemass e scuola Hellhound) senza mai essere sterile esecuzione di canoni abusati. I quattro brani mettono in mostra potenza, attitudine, forza e una freschezza sorprendente per un gruppo al debutto. Speriamo solo che i My Last Keen scovino al più presto un batterista perché song come “My last keen” e “My skull in my hands” hanno bisogno di una propulsione ritmica maggiore. Comunque sia, quanto si ascolta fa impallidire tante band in giro per il globo. “The loom of silence” è un colosso doom intricato e sofferto, dieci minuti di grande musica replicata da “Beyond the world of opposites”, crogiuolo di accelerazioni, break oscuri e fulminee ripartenze. Con una voce evocativa e possente come quella di Darkdoom e con un lavoro di chitarre tanto prezioso il risultato non poteva che essere positivo.
Insieme a Doomraiser, Midryasi e Thunderstorm i My Last Keen si candidano come nuovi alfieri della musica del destino. Auguriamo loro di trovare una stabilità necessaria per portare avanti un progetto di tale caratura.

Alessandro Zoppo