OBSCURE PATHS – At a Loss

Ci sono suoni o generi talvolta agli antipodi ma molto affini tra loro. È il caso del rock psichedelico e del post rock, espressioni giunte spesso a contatto, specie negli ultimi anni. Da una parte l’avanguardia e il minimalismo, dall’altra il pensiero free. Denominatore comune la sperimentazione e le aperture verso l’inusuale. Di questa corrente che potremmo chiamare experimental psychedelic instrumental post rock fanno parte gli Obscure Paths, quartetto che giunge da Molfetta (Bari) ed è attivo dal 2006. I quattro giungono al primo full lenght attraverso una ricerca/crescita/consapevolezza che li ha portati fino a “At a Loss”, un viaggio iniziato in sordina e via via sviluppatosi fino al culmine. La band pugliese ha le idee chiare: nel disegno della formazione si delineano spunti riflessivi a dispetto di nome della band e dell’album, altresì si scorgono contenuti da profonde cognizioni psicologiche. “At a Loss” è un termine che gli inglesi usano per definire lo smarrimento ed anche il deficit, il disavanzo e l’atto estremo, la sconfitta. Con la musica degli Obscure Paths si entra in un mondo fatto di visioni surreali dall’apparenza reale: ci sono elementi chiave quali la negatività e la positività, il chiaro e lo scuro, il silenzio e il frastuono, la quiete e la tempesta. Non a caso i brani che aprono e chiudono l’immaginifico viaggio del disco sono “Zenith” e “Nadir”, e se coerenza deve essere ciò non lo si traduce in musica, poiché i nostri amano misurarsi con varie forme che partono e si sviluppano dai generi citati in apertura attraversando anche (o accarezzando in taluni casi) altri modi di pensare la musica come vari attimi di free jazz, momenti in cui sussurri di progressive rock lasciano posto al desert rock e poi catapultano nello space, fino ad assaggiare istanti kraut sospinti da impulsi avantgarde.
Grandi condimenti al post rock psichedelico di base che gli Obscure Paths offrono copiosamente. “At a Loss” è un ottimo album e possibile rivelazione del nostro tedioso paese. “At a Loss”: sospensione. L’indecisione nel comunicare, decidere o fare qualcosa. Una discontinuità nel rapporto tra interno ed esterno. Sospensione che diventa energia nuova, diversa, potente. “At a Loss” è la nostra idea attuale di psichedelia. L’immagine di una macchia solare, l’apparente oscurità che la circonda, è enorme esplosione di energia non visibile. L’energia che ne scaturisce distrugge barriere artificiali e mentali.

Antonio Fazio