RAGING SLAB – Pronounced eat-shit

I Raging Slab sono ormai in giro da parecchi anni: nati a New York nel 1985 su iniziativa di Greg Strzempka (voce, chitarra) e Elyse Steinmar (slide guitar, voce), hanno affrontato indenni il passare degli anni sfornando album a ripetizione (l’esordio “Assmaster”, gli altrettanto convincenti “True death”, “Raging Slab”, “From a southern space”, “Dynamite monster boogie concert” e “The dealer”) e assestando la formazione sulla sezione ritmica formata da Alec Morton (basso) e Rob Cournoyer (batteria).
L’ennesimo lavoro della formazione vede la band accasata presso l’agguerrita Tee Pee Records e questa nuova avventura in tandem con una piccola label sembra aver ridestato i nostri: “(Pronunced Eat-shit)” si presenta sin dal titolo e dalla copertina come un vero e proprio tributo ai Lynyrd Skynyrd e a tutto ciò che è southern rock. La vena boogie che da sempre contraddistingue i quattro non si è certo smarrita, ma in questa occasione viene filtrata attraverso la matrice sudista ed un gusto per l’hard rock classico (Cactus e Mountain) e passionali arrangiamenti blues di matrice ZZ Top. Da capogiro sono come al solito gli assoli di chitarra e slide, le parti sanguigne d’organo e i chorus super orecchiabili che i Raging sono capaci di distillare, tuttavia non mancano neppure parti più tirate ed episodi maggiormente cadenzati (un esempio è l’oscura e magmatica “Black bell”).

Su tutte le tracce emerge la classe pura di bellissime song come l’incredibile “Ruby”, southern rock come non se ne sentiva da tempo, “Dry your eyes”, dedicata alla memoria di Joey Ramone, “Shake what you can”, ballata notturna e malinconica, e la coinvolgente “Never never known”, ottima da ballare e cantare a squarciagola nel pieno di una sbronza…

Se gradite le atmosfere che si respirano nel Sud degli States, lo spirito degli anni ’70 e ciò che si ascolta nei fumosi locali del Texas non c’è molto altro da aggiungere, i Raging Slab fanno al caso vostro.

Un altro essenziale tassello aggiunto ad una discografia già di per sé ricca e preziosa.

Alessandro Zoppo