RAMESSES / NEGATIVE REACTION – Split

C’era molta attesa circa questo split cd edito dalla PsycheDOOMelic Records. Oggetto della curiosità non erano tanto i Negative Reaction (ormai una certezza per tutti coloro i quali si nutrono delle pastose sonorità sludge doom) quanto i Ramesses, nuova entità che ha preso vita dai titanici Electric Wizard dopo l’uscita dalla band di Tim Bagshaw e Mark Greening. Purtroppo, dopo aver ascoltato questo dischetto l’esito è sorprendente e si rimane alquanto delusi… Ma procediamo con ordine.
La prima fetta di split spetta infatti ai Negative Reaction, fantastico gruppo newyorkese già autore di tre acclamati dischi (l’esordio “Endofyorerror”, il mastodontico “The Orion Chronicles” e il capolavoro “Everything you need for galactic battle adventures”). I due nuovi brani qui proposti non fanno altro che confermare la grandezza di questi tre folli e contribuiscono non poco ad annichilire la performance dei Ramesses.

Già l’iniziale “A song for constance” fa presagire risultati strabilianti: un riff di chitarra secco e putrido si accompagna a ritmiche variegate e a vocals schizoidi prima di concludere la sua corsa sbattendo su un break lento e soffocante come una colata di catrame bollente. Ma è “NOD” il vero gioiello targato Negative Reaction: si tratta di uno dei migliori pezzi sludge scritti negli ultimi 5 anni, 10 minuti di oscura goduria che si aprono e si chiudono in modo incredibile (chitarre pesantissime, urli strazianti e atmosfere terribilmente tetre!) e nel mezzo vengono esaltati da parti di flauto che donano un tocco ancestrale ed esoterico al tutto. Poche storie, i Negative Reaction spaccano il culo, è ora che tutto il mondo lo sappia!

Ma veniamo ai Ramesses. Come tutti sapranno troviamo gli ex Wizard Mark Greening alla batteria (anche al piano) e Tim Bagshaw alla chitarra, ai quali si è poi aggiunto Adam Richardson, basso e voce. Rispetto al sound lento, devastante, claustrofobico ma pur sempre psichedelico della band madre, i Ramesses presentano una accentuazione dei toni sludge, proponendo un sound grezzo e poco rifinito, contaminato in molti frangenti anche dal black, dal death e dall’hardcore.

Le attese suscitate in realtà lasciano alquanto delusi perché tutta la magia degli Electric Wizard sembra essersi persa nei meandri di una proposta piuttosto stereotipata e confusionaria. Non che i Ramesses siano una band da buttare via, anzi, ma la nostra immaginazione già volava verso qualcosa di unico ed imprevedibile. Invece, complice anche una produzione veramente indecente (a tratti si fatica a distinguere i vari strumenti ed i suoni di batteria sembrano quelli di “St.Anger” dei Metallica…), “Master (your demons)” e “Ramesses II” sono due composizioni assolutamente nella norma, prive di colpi di scena. La prima ha un andamento lugubre intervallato da frammenti accelerati ma nel complesso è meno cattiva di quanto vorrebbe essere; la seconda ha ottime parti di chitarra e vocalizzi allucinati, punti sui quali lavorare per migliorare la qualità della proposta.

Facendo una media, i Negative Reaction prendono un tondo 8, i Ramesses un risicato 6. Se la matematica non è un’opinione il risultato è 7…

Alessandro Zoppo