Skifting – Lyset fra Stammen
Gli Skifting vengono dalla Danimarca, esistono in forme diverse dal 2003 e bazzicano l’underground locale con fiero spirito indipendente. Lyset fra Stammen è la loro seconda uscita ufficiale, un EP che arriva dopo un pugno di singoli (Klokker af grå è stato l’ultimo brano registrato con Lars Bjerre, chitarrista scomparso a causa di un cancro) e il full-length omonimo del 2014.
Ascoltando questi cinque brani cantati in lingua madre, è inevitabile pensare a Baby Woodrose, On Trial e Spids Nøgenhat, anche se gli Skifting hanno un approccio meno freak e garage, più quadrato, heavy rock e “guitar-driven”. L’attitudine di Uffe Ejlerskov (voce e chitarra), Emil Deuleran (batteria), Hans Windeløv (basso) e Ask Lindquist Ejlerskov (chitarra) è assimilabile ai vari Vibravoid, Farflung e Sula Bassana, quell’acid rock novantiano e dilatato, spaziale e decisamente kraut che sfocia spesso e volentieri in lisergiche sonorità freakbeat.
Basta prendere i tre minuti secchi di Udkantsfærd per rendersene conto: le chitarre di Uffe e Ask si inseguono in un tripudio di wah-wah che non dà tregua e finiscono dritte nelle magnifiche armonie di Drengen væk, lungo trip (e miglior pezzo del lotto) che chiude il disco in un’esplosione elettrica di distorsioni, organo e atmosfere rarefatte che più psichedeliche non si può.
La title track e la sabbathiana Vinters bid mostrano invece l’aspetto più melodico, ipnotico e cadenzato della band, confermato nella successiva Ind i spind, missile fuzz rock scelto non a caso come singolo del lavoro.
Nonostante una formula piuttosto standardizzata, la qualità di un album come Lyset fra Stammen è fuori discussione, così come la capacità di scrittura e di arrangiamento dei quattro. Attendiamo gli Skifting al prossimo passo e li consigliamo a chi crede ancora nel potere curativo e affabulatorio del miglior rock psichedelico.
Alessandro Zoppo