TUMMLER – Early man

Tornano i Tummler a distanza di due anni dal primo Queen To Bishop VI. Li avevamo lasciati con uno stoner abbastanza convenzionale, li ritroviamo notevolmente cambiati ma non ancora del tutto maturi.
Tecnicamente quel che colpisce dei Tummler, e che li distingue dalle tante stoner bands, è la voce profonda, un pò alla High On Fire, ma mai cavernosa o ‘papale’ come gli Act doom. Quel tipo di tentazione si concretizza in Planet Moai, arricchita da un inaspettato suono di mellotron. Per il resto, si fanno quadrati come degli Helmet dal sound più grasso, viziato da derive psichedeliche (Ablo) e da hot road (Shooting Blanks).

Lo stucchevole strumentale hard stoner Here’s To Your Destruction e le ricadute kyussiane di Lost Sense Of Cosmic fanno fare al disco dei passi indietro.

I brani segnalati sono sei ma in realtà sono otto(??). A sentire la resa, è stato quasi un bene. Il primo è un inedito Dreaming Of A Real Life, il secondo è una cover dei St. Vitus War is Our Destiny che non convince per niente.

Insomma, il finale ha rovinato le ottime impressioni dell’inizio. Quando un disco inizia molto bene e finisce così nell’anonimato ci si rimane davvero male, anche perchè è più difficile giungere alla fine dopo tre giri di ascolto.

Francesco Imperato