VALIS – Head Full Of Pills

Il sistema Valis prosegue la sua ricerca spazio temporale con una nuova esplorazione. I cinque scienziati americani, dopo il primo esperimento di due anni or sono (“Vast Active Living Intelligence System”), testano ancora una volta le capacità reattive della nostra mente con quaranta minuti di emissioni ad alto voltaggio psichedelico.Rimpastato il team di dottori (rimangono come perno fisso i fratellini Van e Patrick Conner, accompagnati da Sean Hollister, Adrian Makins ed il guru Wes Weresch) e scelta una nuova sede (la Small Stone di Detroit), “Head full of pills” prosegue sulla scia del lavoro d’esordio rimescolando le carte solo in parte. C’è maggiore coesione di suoni e di intenzioni, una migliore lucidità in sede di songwriting e qualche sbavatura in meno. Magari si perde un pizzico di carica nelle sfuriate più space ma è solo un appunto relativo. Anche perché ormai i Valis sembrano orientati verso uno stile ben preciso e definito. Heavy psych con i fiocchi, psichedelico fino al midollo ma anche piacione, al limite del catchy. Una ricerca melodica che sorprende soprattutto nell’iniziale “Welcome to high school” (vi ritroverete a canticchiarla mentre andata in bicicletta) e che fa strabuzzare gli occhi quando partono le soffici note di “Across the sky”, splendida ballata dilatata da dedicare ai cultori dell’acido lisergico…
Ovviamente anche quando escono fuori i riff bollenti di Van e Patrick c’è da divertirsi. Lo space rock indemoniato di “Voyager” e “Perpetual motion machine” (una matassa veramente avvolgente!) fa rivivere i fasti dei primi Hawkwind; la potenza straniante di “Motorbike” sembra il preludio ad una gara di bolidi nella galassia; il mid tempo “World of decay” fa scuotere il capoccione con chitarre granitiche; nonostante il preludio delicato, l’acidità di “We got a situation” manda in estasi psichedelica. Insomma, tutto funziona alla perfezione, come un meccanismo i cui ingranaggi sono ormai ben oleati. “Head full of pills” è un disco vario e possente. Il bello dei Valis è anche questo. Potranno piacere agli amanti dello stoner ma anche a chi non mastica queste sonorità. Promossi in pieno.

Alessandro Zoppo