WICKED MINDS – Witchflower
Due anni fa “From the purple skies” aveva rivelato l’enorme potenziale di questo quintetto piacentino (attivo come trio da oltre 15 anni, prima come band thrash, poi influenzato dallo stoner rock) dedito ad un hard rock psichedelico devoto ai ‘70s. Retaggi del passato stoner erano ancora presenti nel precedente disco, ma era evidente come i nostri prediligessero lo spirito seventies. Oggi “Witchflower” (accompagnato da un interessante dvd contenente video e live shows) non mutua di una virgola approccio stilistico, anzi pare voler “vivere” e cibarsi completamente dell’atmosfera che si respirava in quegli anni, e i risultati raggiunti sono eccellenti.Pensandoci si possono vedere analogie fra il cammino dei nostri e quello degli svedesi Spiritual Beggars; ambedue i gruppi hanno inizialmente mostrato notevoli influssi stoner rock, per poi lentamente rinunciare parzialmente all’impatto del genere, preferendo immergersi in suoni totalmente immersi negli anni settanta. Tutto il gruppo gira a mille, ma una menzione particolare spetta assolutamente a Paolo Negri, autore di una prova mostruosa: mai avevamo ascoltato un disco nel quale ogni canzone fosse così fortemente sostenuta dal lavoro di un tastierista. Gioielli come la title track, “Before the morning light” e “Shadows train” sono canzoni che gli Spiritual Beggars non riusciranno mai a scrivere; l’ottima “Sad woman” presenta prepotenti echi dello spirito dei migliori Budgie. Se non vi basta il colpo di grazia ve lo darà la meravigliosa “Scorpio odyssey”, quanto di più vicino al perfetto incrocio fra l’oscura pesantezza dei Black Sabbath e l’arcana magia degli High Tide. Nel suo genere il disco dell’anno.
Marco Cavallini