AA.VV. – Doom Capital – Maryland DC Heavy Rock Underground

Bella iniziativa questa “Doom Capital” compilation, raccolta di materiali sonori provenienti da una delle aree più prolifiche del mondo, il Maryland. Terra di strani incroci, di passioni oscure e di rituali alchemici. Un humus che genera una grande tradizione, nata negli anni ’70 e giunta intatta fino ai nostri giorni. Il Maryland è una delle patrie del doom e del metal psichedelico, un territorio che ci ha regalato gruppi misteriosi e affascinanti, pietre miliari del genere e fiori pronti a sbocciare.Tutto prese avvio agli inizi degli anni ’70 con autentici colossi come Pentagram, Bedemon (rendiamo omaggio alla memoria di Randy Palmer) e Death Row, gruppi dai quali sono venuti fuori personaggi che hanno fatto la storia del genere come Bobby Liebling, lo stesso Palmer, Victor Griffin e Lee Abney. La fine del decennio e l’inizio degli ’80 vide invece emergere come grande protagonista Scott ‘Wino’ Weinrich ed i suoi The Obsessed. Da qui in poi comincia la grande esplosione doom che dalla seconda metà degli anni ’80 partorì innumerevoli gioielli (Iron Man, Wretched, Internal Void, Revelation, Unorthodox), spinti sotto l’egida della label tedesca Hellhound.
La scena attuale si presenta ancora florida e ricca di nuovi gruppi in grado di rinverdire le gesta dei loro predecessori. Questa compilation fotografa la situazione esistente, illustrandoci cosa bolle in pentola nelle lande della Virginia e dintorni. Tanto per farci capire di che pasta è fatta questa raccolta vengono piazzati in apertura i pezzi da novanta: Clutch (i campioni del crossover sono presenti con un classico del loro repertorio, “Sea of destruction”), Earthride (la creatura mefistofelica e ‘motorheadiana’ di Dave Sherman) e The Hidden Hand, il nuovo cavallo di razza di Mr.Wino. La facciata classica del doom targato Maryland DC è rappresentata invece da Internal Void (soffocante il groove della loro “Black wings of deceit”!), Life Beyond e Unorthodox (ritorno edificante quello di “Lifeline”…). Le sorprese vengono piuttosto da band più o meno note anche nei circuiti underground.
Innanzitutto un 8 in pagella ai Nitroseed: la loro “Class war” esplicita un stile molto personale, psych doom strumentale ad alto voltaggio mesmerico (non a caso troviamo in formazione due veterani come Gary Isom e Rob Hampshire). Sul versante più ossessivo e paralizzante si piazzano Countershaft (la melodia di “Black sky” è terrificante…), War InJun (ottima la loro “Dangerous prayer”, sporcata solo da una registrazione non all’altezza), Leviathan AD (i sette minuti di “Breathing rust” sono un biglietto da visita niente male…) e Los Tres Pesados, progetto realizzato appositamente per questa compilation che vede coinvolti l’instancabile Dave Sherman, Dale Flood (Unorthodox) e Jean Paul Gaster (Clutch). Con “The Ruler” il divertimento e la grande musica sono assicurati…
Una menzione meritano infine Black Manta (“Days of yore” è uno stoner doom molto titanico), King Valley (coinvolgente il metal psichedelico di “$2 Brain”) e Carrion (nella loro “Damned to know” tra rock e doom si frappongono noise e post punk).
“Doom capital” è dunque una panoramica molto esplicativa su conferme e promesse del Maryland. I nostri complimenti alla Crucial Blast per aver messo in piedi un’operazione tanto interessante. Doom on!

Alessandro Zoppo