AA.VV. – Dreams of what life could have been – The ultimate sludge compilation

L’attività della PsycheDOOMelic Records non conosce sosta e così ecco arrivare una nuova ed eccitante compilation che esplora le varie sfaccettature dell’odierna scena sludge doom. Dieci sono i brani in scaletta per sette gruppi che esprimono al meglio l’essenza dello sludge: oppressione, senso di rivolta, disagio metropolitano. Quanto di meglio per tirare fuori suoni ruvidi e malsani, imbevuti d’odio e perversione, lenti, sudici e carichi di drones soffocanti.
Diciamo subito che il meglio di quanto proposto va in direzione di tre band davvero entusiasmanti. In primis i Negative Reaction, presenti con la splendida “Nod”, song già edita nello split con i Ramesses alla cui recensione si rimanda. Sorprese giungono poi da Fistula e Thee Plague Of Gentlemen: i primi propongono uno sludge claustrofobico ma con un occhio di riguardo per la struttura compositiva (evidente a tal proposito il groove stoner che avvolge “Drug smuggler”); i secondi nella loro “Your love is king (of the dead)” dipingono inquietanti scenari apocalittici raggiungendo un livello di tensione emotiva davvero alto.

Ma ottimi risultati arrivano anche dai due pezzi dei Soulpreacher (soprattutto nell’alone psichedelico ed evocativo che ammanta “Remember the end”) e da “Black domina” dei Ramesses, i quali si riscattano dalla prova opaca dello split con i Negative Reaction e ci offrono 10 minuti di grande doom lisergico che lascia ben sperare per il debutto ufficiale degli ex Electric Wizard.

Nella media sono invece le prove di Moss (la loro “Beyond despair” è un monolito in stile Earth ma senza la grinta malsana della creatura di Dylan Carlson e Joe Preston) e Grief, che pur essendo tra i padri del genere non sfuggono ad una certa stanchezza sonora di fondo.
Dunque bellissima iniziativa questa della PsycheDOOMelic di Hegedus Mark, ancora una volta a segno e sempre più presente nel panorama dell’extreme doom di oggi.

Alessandro Zoppo