ARTEFIX FRAUDIS – Sinin

Sono passati tre anni dall’ultimo segnale degli Artefix Fraudis, promettente band di Merate che aveva fatto ben sperare con le due precedenti demo “Somnia aegris” e “The unassuaged’s maze”. Oggi il gruppo torna in pista e lo fa con una rinnovata formazione, che vede l’ingresso in line up di Davide (basso) e Matteo (voce) al fianco di Alessandro (chitarra, tastiere), Dameth (chitarra) e Michele (batteria). Rivoluzione che non intacca l’idea originaria dei cinque, suonare un potente e melodrammatico gothic death doom di chiara scuola britannica, ispirato dai numi tutelari My Dying Bride, Anathema e Paradise Lost.Se in “The unassuaged’s maze” erano la voce, alcune pecche di scrittura e la registrazione a non convincere, in questo caso le cose sembrano essere davvero cambiate. “Sinin” ci offre infatti quattro brani validi sotto tutti i punti di vista, penalizzati solo dalla breve durata. Le vocals di Matteo sono profonde e sentite, il senso drammatico comunicato dalle sofferte ritmiche e dalle due intense chitarre esplode in tutto il suo dolore. “None of us” è una intro in crescendo che lancia la bellissima “The two of us”, lenta e straziante come una pugnalata in pieno petto. La title track è un delicato passaggio di pianoforte che ci prepara alla conclusiva “Paradiso estinto”, song più aggressiva, dal taglio deciso e tendente al death. Di sicuro con un maggiore azzardo in fase di songwriting questi cinque ragazzi lombardi potranno dire sicuramente la loro in un panorama tanto inflazionato come quello del metal italiano..

Alessandro Zoppo