Carcaño – EP 2018
I Carcaño “sono l’esempio di cosa può succedere se si esagera con l’alcol”. Parola del gruppo calabrese, all’esordio ufficiale con questo EP di sei brani (più intro) di classico e rombante stoner psych rock. Le influenze sono le solite per chi adora questo genere: dai classici Sleep e Kyuss a zozzerie vulcaniche per puristi come 35007 e 500 Ft. of Pipe.
Max (chi ricorda i memorabili Too Mera B. vince un viaggio al belvedere di Piazza San Rocco), Ugo, El Pez e Elmore – già alle prese con la materia heavy psichedelica più lurida con vari progetti precedenti come All the Shit’s Holes, (All My Friendz Are) Dead e Octopussy – ci mettono dentro il calore del sud e l’effetto stordente del THC in quantità industriali.
Il loro obiettivo è dichiarato sin da subito: puntare dritto “alla produzione casearia mescolando incautamente l’alcol a tutti quei prodotti tipici dai quali nasce la miscela stoner che va servita calda e con volumi altissimi”. Lo dimostrano l’arrembante The Hunter, le scatenate The Boner e The Wait (ma quanto ci mancano i Motörhead?), l’heavy psych liquido e flippante di The Bag (davvero un gran bel pezzo) e The Jar.
Se l’impasto strumentale non lascia tregua, una menzione particolare meritano le vocals: filtrate e sognanti, sempre al posto giusto, senza eccessi di troppo. Quando arriva The Freak a chiudere i giochi con i suoi sapori 70’s e le sue dinamiche sghembe, siamo già consapevoli di quanto lo stoner rock suffrittu dei Carcaño sia pronto a sfidare la tradizione calabra. Sarà fondamentale vederli dal vivo: si vocifera che i Carcaño “riescono a servire ricotta calda durante i loro live”.

Carcaño
Alessandro Zoppo