CENTRO BIPOLARE – Rumore su tela

È in uscita in questi giorni “Rumore su tela”, primo full-lenght dei romani Centro Bipolare dopo l’ottimo promo d’esordio “Sublime isterico” del 2010. Ed è un progetto particolare, ampio e per certi aspetti ambizioso: siamo di fronte ad un concept album che ha come scopo primario quello di “sonorizzare” ciò che viene trasmesso visivamente da otto pitture (che naturalmente danno anche il titolo ai brani del disco) che i quattro ragazzi della band hanno scelto di utilizzare quali fonti ispiratrici della propria musica. E non sono ovviamente dipinti banali, bensì opere tutte riconducibili all’arte contemporanea: si va da “Portrait of Violette Heymann” del simbolista Odilon Redon, a “Saturno devorando a Su Hijo” dell’espressionista Francisco de Goya, o ancora alla serie del “Ferro” dell’informale Alberto Burri passando da “Tod und Leben” dell’art nouveau klimtiana o dal romantiscismo de “Il monaco in riva al mare” di Caspar David Friedrich, per finire con “Der Nachtmahr” del surrealista Johann Heinrich Fussli.Venendo alla musica, il genere dei nostri non è assolutamente etichettabile: ad accompagnare la visione dei suddetti dipinti i Centro Bipolare ci offrono infatti un autentico calderone di stili e influenze; la loro è musica concepita sì per gli occhi e per la mente, sensoriale, ma è anche fisica e muscolare, dove i più disparati influssi musicali a volte si fondono ed altre volte cozzano tra loro, ora avvolgendo ora stordendo l’ascoltare. Qui il math-core si unisce a certo post-metal e si mescola, ridefinendosi, con sorprendenti innesti jazz o vagamente blues, il tutto condito ed accompagnato da un cantato (in italiano) spesso in screaming che ricorda quello di un certo Mike Patton. In questo mix un posto d’onore potrebbero averlo gruppi come Mr.Bungle o Fantomas, ma anche Meshuggah, Isis, The Dillinger Escape Plan e tanti altri ancora.
Menzione particolare anche per l’artwork curatissimo, frutto anche della collaborazione molto stretta tra la band e l’illustratrice Arianna Vairo, che attraverso le proprie creazioni visive fornisce ispirazione ai testi della band, quasi ad instaurarsi una simbiosi tra le visuals dell’illustratrice e le composizioni dei Centro Bipolare, che oltretutto nell’album si avvalgono del synth del musicista Fabio ‘Reeks’ Recchia, già con NohaybandaTrio, Germanotta Youth e altri.
Davvero sorprendenti, e promettenti, i Centro Bipolare.

Alessandro Mattonai