DEAD IN THE WATER – Echoes… In The Ruin

Vengono da Hämeenlinna, Finlandia, e si fanno portatori di un moderno death/doom sound infarcito di atmosfere post core, divagazioni post rock e tanta desolazione, la desolazione tipica della loro bellissima terra. Parliamo dei Dead In The Water, band fondata nel 2000 e con alle spalle un Ep/7’’ e un Mcd/10’’ rispettivamente datati 2002 e 2003, qui al primo full length dal titolo “Echoes… in the ruin”.Le note di piano iniziali sono un sogno premonitore che ci conduce dritto verso il baratro. “The silent will carry on” è una marcia disperata verso la riscoperta di se stessi attraverso la solitudine. Maestosi riff funerei nella seguente “Darken the skies”, nella quale sono presenti tutte le variazioni musicali di cui sopra e nella quale screaming e growling vocals si scambiano spesso di ruolo, ricordando in diversi punti i connazionali Swallow The Sun, influenza che farà capolino diverse volte nel corso dell’album. Il gelo si prende una piccola pausa, il tempo di un breve intermezzo strumentale separa le precedenti tracce dagli ultimi tre brani dell’album. “In disguises” rappresenta il brano in cui emergono maggiormente le influenze degli Isis, soprattutto nel riffing di chitarra, spesso molto vicino alla band di Aaron Turner. La successiva “Emptiness inside” trova la sua anima migliore nelle ampie zone di respiro ritagliate sapientemente tra urla strazianti e incedere asfissiante. Chiude il cerchio la sempre-grigia “Burden”, che procede sulla scia delle altre song, monotona ed oscura.
In definitiva un lavoro ben riuscito, capace di amalgamare diverse influenze in modo discreto. Tuttavia si ha l’impressione che in diversi punti ci sia un lavoro particolarmente manieristico, ma è solo questione di tempo… e di maturità.

Davide Straccione