DEFILERS, THE – Metal Mountains

In attesa di una prossima uscita, segnaliamo “Metal Mountains”, secondo disco (dopo l’ep omonimo d’esordio) dei The Defilers. Provenienti da Louisville, i quattro (Scott – batteria -, Aaron – basso e voce -, Joe – chitarra -, Scott – chitarra e voce -) ci sbattono in faccia nove pezzi di furioso stoner rock’n’roll, unto di punk e hard rock lisergico. Una miscela che riesce bene a questi ragazzi del Kentucky, cresciuti a pane e MC5 e vogliosi di emergere in un panorama underground sempre più fertile.I riferimenti che vengono subito in mente sono Bible Of The Devil, Milligram, Red Giant e The Glasspack. Tuttavia i Defilers elaborano le proprie influenze con personalità e buon piglio. Da migliorare sono la produzione e l’incisività dei singoli brani, per il resto le scelte stilistiche della band funzionano alla grande. Se il misto di stoner e metal su una melodia zuccherosa dell’iniziale “Come on” lascia piuttosto perplessi, a convincere ci pensano “One more time”, “Dog bite” e “Travel bottle”, bordate che alternano punk e hard rock in modo davvero sfrenato. “7 thunders” e “War time” sono i migliori brani del lotto, focoso heavy psych trainato da riff boogie che levano il fiato. “Slave” è un episodio stoner’n’roll dai sapori ‘70s, mentre “Please ease me” viaggia sui binari del rock sballato e godereccio di stampo Stooges. A confermare la giusta attitudine ci pensa la cover di un classico dei Pentagram, “20 buck spin”, riproposta in maniera forte e vigorosa. Un doveroso tributo ad una band fondamentale, uno sguardo al futuro guardando al passato.

Alessandro Zoppo