DEFUSE – Defuse
Strana uscita in casa Go Down, che in effetti si occupa solo della distribuzione dell’esordio dei Defuse. La band nasce nel 2000 ad Helsinki e dopo la solita gavetta (svariati concerti, il singolo “Someday” e il mini “Inside the frame”) giunge all’esordio con questo album omonimo. Disco ‘strano’ per l’etichetta italiana visto il sound proposto dal gruppo: un heavy rock tosto e melodico, prodotto in modo impeccabile e dai suoni cristallini, molto moderni rispetto ai crismi vintage cui la Go Down ci ha abituati.Ma i Defuse sono senza dubbio dei ragazzi promettenti e questo lavoro non mancherà di soddisfare le esigenze di diversi tipi di pubblico. Le ragazze sbaveranno per l’appeal dei cinque, gli amanti del crossover troveranno pane per i loro denti e anche chi richiede qualcosa in più della semplice forma canzone verrà accontentato. Non sempre la formula riesce ma l’ascolto del cd coinvolge e non annoia, anche se in futuro saranno necessari i dovuti accorgimenti in fase di songwriting per non cadere nel dimenticatoio. Per ora apprezziamo soprattutto la voce di Hyltzy e gli intrecci delle due chitarre, ben supportati dal lavoro della sezione ritmica.
I brani che trascinano di più sono senza dubbio “Shot down” e “MTF”, macigni i cui riff si rifanno chiaramente alla scuola Pepper Keenan fase Down. “Straight in two”, il singolo “Killing another tear” e “D.I.B.” sono canzoni potenti, che uniscono groove e melodia (fin troppo appiccicosa). “Circle”, “Fall apart” e “Break the rules” odorano invece del freddo delle terre scandinave, con quell’approccio heavy e pop che ha caratterizzato le ultime produzioni di In Flames e Amorphis. Molto notturna e sentita è la semi ballad “Back and forward”, mentre “Someday” ha un irritate piglio punk e “Swallow your shadow” la furia rock’n’roll dei recenti, malandati Monster Magnet. Insomma, una eterogeneità che strizza l’occhio a diverse soluzioni, senza trovare sempre il giusto guizzo. Le potenzialità per sfondare ci sono tutte, bisogna migliorarle osando ancora qualcosa in più.
Alessandro Zoppo