Dining With Dogs – The Problem With Friends
The Problem With Friends è il primo lavoro per i Dining With Dogs, band texana composta da membri di The Dead See e BLK OPS, crocevia di crossover, sludge e noise rock. Nella loro biografia, il gruppo scomoda anche il doom metal, ma l’approccio qui è ben lontano dalla cupezza che caratterizza il genere.
Oddly Shaped Skull mette a nudo la prima costante che affiorerà in più di un’occasione, ovvero l’interconnessione tra Clutch e Unsane, principalmente nell’utilizzo di voci e ritmiche. Si procede tra chitarre sature e basso incalzante, batteria secca e frammentata, echi di Mastodon (Puzzled) e ancora Clutch (Snowflake), influenze di Today Is The Day sparse qua e là.
La band, tuttavia, riesce a dare il meglio di sé negli sporadici passaggi atmosferici, come nella parte finale della canzone che dà il titolo all’album, in cui sembra di ascoltare una versione più cruda nei Neurosis, e dove anche la voce riesce a svincolarsi per qualche minuto dalla scuola Fallon-iana. Va citato pure il noise/sludge-core di Spreading Thin tra le migliori tracce di questo debutto, così come il buon lavoro sulle dissonanze in Fruit of the Poison Tree.
Gli inserti di synth di Craig Delony rappresentano sicuramente un valore aggiunto. Craig è responsabile delle registrazioni del disco, mentre il missagio è stato affidato a Brendan Tobin (Red Sparowes, Made Out Babies) e il mastering a Brad Boatright presso l’Audiosiege (Integrity, Primitive Man). Il lavoro della sezione ritmica è organico e molto live, un aspetto davvero apprezzabile e adatto al genere: le dieci tracce suonano mediamente bene ma forse non sono impeccabili dal punto di vista dell’esecuzione.
Non resta da augurarsi che The Problem With Friends sia il primo passo verso una ricerca maggiore e possa trovare un suo seguito non appena ci butteremo alle spalle tutta questa storia del Covid-19.
Davide Straccione