DIRTY BIRD/GRAVITRON/BIRDWING – The Black Wing EP

La 4Walls Records è una etichetta nata nell’Illinois durante il maggio del 2003. Nella sua scuderia trovano posto Gravitron, Dirty Bird, Birdwing ed in parte The Glasspack (in parte perché la label si è occupata della ristampa in vinile di “American exhaust”). Ad un anno dall’inizio della propria attività la boss Laura Kelly e soci festeggiano l’evento dando alle stampe questo split diviso in tre e limitato a sole 375 copie.Già a partire dall’artwork è evidente che ci troviamo dinanzi a qualcosa di molto particolare e fuori di testa: opera di un artista di Chicago di nome H (originariamente si trattava di una scultura che è poi stata fotografata e trasferita sulla cover del cd), la confezione presenta una sorta di digipack cartonato con una piuma nera all’interno, mentre sul cd sono impresse sullo sfondo nero delle gocce rosse in rilievo. Alquanto bizzarro, ne converrete…
Passando alla musica troviamo argomenti ancora più concreti. Si inizia alla grande con i due pezzi dei Dirty Bird, progetto nato dalla mente (instabile) di Dirty Dave Johnson dei Glasspack e che vede coinvolti Leland Thurman alla voce, Josh Cramer alla chitarra e Brian Evans alla batteria. Il basso in queste tracce è suonato da Bob Pantella, già all’opera dietro la consolle per Monster Magnet e Raging Slab. Che genere suonano i Dirty Bird? Boh! Il loro è un folle miscuglio di sludge, stoner, garage e rock’n’roll, qualcosa di assolutamente fuori di senno. L’iniziale “Brains” ha ritmiche lente e quadrate sulle quali si adagiano vocals schizoidi che sembrano uscire da una fogna. “Little girl” ha invece un maggiore impatto melodico ed è un episodio perfettamente riuscito: se il disco d’esordio (la cui uscita è prevista per il prossimo autunno, ovviamente su 4Walls) sarà tutto su questi livelli dobbiamo aspettarcene delle belle.
I Gravitron sono ormai una vecchia conoscenza dato che li avevamo apprezzati con il loro esordio “Dawning of the finite moment of now”. Il gruppo di Dave Gebhardt e Kevin Kapala prosegue sulla scia stramba e pazzoide del debutto e ci propone due tracce molto singolari (che tra l’altro erano originariamente state registrate come demos). “The black wing interceptors” è una sorta di space sludge metal che unisce ritmiche sudice ad effetti stranianti. Un viaggio nella parte più oscura e perversa del cosmo. “The young lads of Olde” è invece un razzo rock’n’roll dal gran tiro, pieno di distorsioni e libidinoso al punto giusto. Due brani che rendono bene l’idea di ciò che sono i Gravitron, in attesa del secondo lavoro che uscirà verso la fine del 2004.
Chiudere il cd spetta infine ai Birdwing, trio heavy fuzz sludge di Louisville che farà la felicità di tutti i cultori di questo sound. Sembra di ascoltare un misto di Black Sabbath, Blue Cheer, Melvins e Mudhoney! “’69 Firebird” ha potenza accecante, la giusta lentezza melodia e un tasso di malattia che rende il tutto ancora più appetitoso. “Let them know” coniuga invece un impatto armonico in pieno contrasto con il rumorismo forsennato delle chitarre e delle ritmiche. Sono ancora un po’ acerbi questi Birdwing ma la strada intrapresa è quella giusta.
Vista la quantità limitata di copie e la particolarità della release, l’invito è quello di accaparrarsi al più presto questo cd. Fate in fretta, lo diciamo per voi!

Alessandro Zoppo