DONNAL – Like the sun

L’avventura discografica della Black Venus Records non poteva cominciare in modo migliore: dopo aver assestato buoni colpi con B-Movie, Mastica e Bad Action la piccola ma agguerrita label italiana piazza la stoccata vincente con questi DonnaL. Garage rock’n’roll grezzo e sparato a mille, ma pur sempre ragionato e con belle melodie in vista. La formula veneta funziona alla perfezione, merito delle chitarre sporche e della voce ruvida di Dario, accompagnato da una base ritmica (Andrea alla batteria e Luca al basso) che picchia più duro di un cazzotto sferrato da Mike Tyson…
Rock lurido e veloce dicevamo, rinvigorito da un cantato vizioso che fa tanto Iggy Pop ma a tratti è influenzato da certi slanci lirici che richiamano alla mente la scena di Seattle. A partire dal riff blues immerso nell’acido dell’iniziale “Like the sun” è un susseguirsi di emozioni ad alta velocità e soprattutto ad alto tasso alcolico, come se Jon Spencer jammasse con gli MC5 e i Black Rebel Motorcycle Club fossero lì a spiarli…

“My trip” pigia ancora di più sull’acceleratore e sembra materializzarsi lo spettro dei Mudhoney, mentre “Rock & roll (for me)” è il vero e proprio manifesto programmatico dei DonnaL: chitarra attaccata all’amplificatore, basso e batteria iniziano a pestare, volumi sparati al massimo e via, il gioco è fatto… Ci pensa “Shining dream” ad inserire un po’ di zucchero tra gli ingredienti con una melodia appiccicaticcia che trasforma un episodio rawk’n’roll in una sbandata ballata lisergica. Chiude il lavoro sulla stessa scia “Too wild”, melodia “facile” e rapidità punk à la Ash per l’urlo finale che conclude in modo magistrale un lavoro da tenere d’occhio.

Ma d’altra parte già a partire dalla copertina si era capito che si trattasse di musica adatta ai veri amanti del rock…

Alessandro Zoppo