DRIED BY THE SUN – Three of a Perfect Nuclear

Ecco qui i bolognesi Dried by the Sun, con il loro secondo lavoro datato aprile 2012 ed intitolato “Three of a Perfect Nuclear”, primo full lenght dopo l’EP del 2011 “Three of a Perfect Hate”. Il nome del progetto e dell’album già lasciano immaginare che ci si trova davanti ad atmosfere brucianti ed essiccate, che fanno da contorno a temi fantascientifici e radioattivi, come vengono presentati dall’introduzione “One of a Perfect Nuclear: When Worlds Collide”, capace di creare un violento impatto antecedendo i ritmi statuari, alternati ad attimi trascendentali del primo vero pezzo, “Cyborg’s Revenge”. Un inizio che mette subito in chiaro due cose: 1. che i ragazzi ci sanno fare; 2. Nuke ‘em All! – ascoltate per capire.”Three of a Perfect Nuclear” procede con “One of a Perfect Nuclear: The Day After”, che riprende l’intro finendo in un’esplosione atomica, e “Nuke ‘em All” appunto, che concentra tutta la carica sludge postnucleare in 1.22 minuti, lasciando l’ascoltatore in balia di una sirena e versi non chiaramente definibili come risate o colpi di tosse o urla. Il ritorno con “One of a Perfect Nuclear: The Omega Man” prende in considerazione gli altri due pezzi del perfetto nucleare, lasciandoci stavolta con un tocco di malinconia.
È sul finale che troviamo le due vere hit del disco: “Once Beyond” vi trascinerà oltre utilizzando un tripudio di fuzz e riff morbidi e monolitici allo stesso tempo; “Aeon (X: the Man with the X-Ray Eyes)” vi sorprenderà piacevolmente con un’ottima prova in pulito che rasenta il post rock pur non stonando in alcun modo con l’atmosfera del disco, ma rappresentando a tutti gli effetti una chiusura ben più che adeguata ai 26.07 minuti di durata dell’album. Consigliatissimo per chi ricerca un mix di calore termonucleare, malinconia futuristica e lande desolate capaci di far scoppiare contatori Geiger.

Gianmarco Morea