EL-THULE – No Guts, No Glory

Ci avevano già deliziato con l’ottimo promo “Astro-spiral raceway”. Li attendevamo al varco del debutto ufficiale e le aspettative non sono state affatto deluse, anzi. Gli El-Thule rappresentano quanto di buono il panorama stoner rock tricolore stia sfornando nell’ultimo periodo. Questo dischetto può fungere da vero e proprio trampolino di lancio, non solo per i tre ragazzi di Bergamo ma per la scena heavy psych tutta.Cominciamo col dire che Andrea “Mr. Action” (chitarra, voce), Matteo “El Comandante” (basso) e Guido “Driver” (batteria) suonano con una passione viscerale, proprio per questo assai ammirabile. In secondo luogo godono di una produzione eccellente, punto di forza assolutamente imprescindibile nel mercato musicale odierno. Infine, il songwriting agile e scattante che li contraddistingue, unito ad una forte voglia di sfondare anche ad alti livelli, potrà donare una marcia in più, quella necessaria per raggiungere ampie fette di pubblico. Soprattutto considerando i continui revival rock’n’roll ai quali siamo sottoposti ogni giorno…
Perché qui di rock vero si parla. Di quello sudato, sentito, vissuto fino all’ultimo accordo. Non la finta paccottiglia che i media propongono ogni giorno attraverso patinate trasmissioni di informazione musicale. Qui c’è voglia di sbattersi, di “incendiare” i propri strumenti, di metterci dentro anima e cuore. D’altra parte come non farlo quando si propone un misto sporco e travolgente di Zeke, Hellacopters, Gluecifer, Kyuss e Fu Manchu? Quanto di meglio si possa chiedere per un disco di sano ed onesto rock’n’roll… Effetti vintage, furia elettrica e sapori settantiani contribuiscono a forgiare un sound d’acciaio. Già a partire dal punk’n’roll zozzo e debosciato delle iniziali “Swing on this” e “Ridin’ on my hell” si capisce quale indirizzo prenderà il disco. Non è certo l’originalità della proposta a farsi notare quanto il desiderio di picchiare duro e senza compromessi. Rock diretto e pesante come un pugno in faccia, ecco la soluzione: ne fanno mostra bolidi come “Fire & skull breath”, “SBS” e “Hang on a tree”, compendio di rock d’alta scuola da impartire a ragazzini brufolosi lobotomizzati da MTV.
Se tutto ciò non basta ecco arrivare matasse di stoner denso e fumoso. Le due parti di “Chromatic mountain”, la straripante “Supasonic”, la commovente “The growl”, a parere di chi scrive migliore espressione del suono targato El-Thule. E quando la rabbia molla la presa ci troviamo di fronte “Sombrero galaxy” e “Barely drunken”, rock psichedelico di pregevole fattura, dilatato, sognante e d’impatto come si addice ad una droga preziosa e finissima.
Che sia l’inizio di una nuova stoner revolution? Noi ce lo auguriamo di tutto cuore! Nel frattempo… stay rock!

Alessandro Zoppo