FIVE WHEEL DRIVE – Five wheel drive

Dopo averli conosciuti grazie al demo e all’intervista rilasciata a Perkele qualche mese fa,i Five Wheel Drive tornano alla carica con il loro primo full lenght cd uscito su etichetta V2. La band si riconferma come una delle più interessanti proposte in campo stoner tra quelle presenti nel nostro territorio italico.
Come avevo gia sottolineato nella recensione del loro demo, i 5WD sono in grado di realizzare un sound che trae sì ispirazione tra i “guru” dello stoner immortale,ma sempre senza scivolare nell’effetto fotocopia. Tra le escursioni sonore delle loro canzoni si riconoscono i tocchi magici dei grandi maestri dai quali sono fedeli discepoli, ma certamente si può affermare che la mitica macchina di colore verde ha solo funzione trainante per queste 5 ruote… loro sanno benissimo marciare anzi volare a tutto gas da sole!

Il viaggio attraverso le lande assolate di un immaginario deserto parte alla grande con la carica esplosiva di “Bemused”, song dal ritmo tipicamente stoner con chitarre roboanti e voce grintosa, perfettamente miscelati con la giusta dose di base ritmica martellante al punto giusto. Segue “Living in a green room” (già presente sul demo) con riff, effetti sonori e melodie che strizzano l’occhio al sound stradaiolo dei Fu Manchu…sole sabbia e strade infuocate.

La terza traccia “Black Star Ballad” è una affascinante miscela di stoner e blues, con il ritmo cadenzato tipico dello sporco padre del rock e la potenza vibrante e sensuale caratteristica della musica del deserto. Seguono “Over the Dune” e “4 Miles away” entrambe presenti sul demo che ha preceduto il cd.

La prima citata è ..mi sia concesso dirlo, la mia preferita in assoluto ..forse perché l’avevo ascoltata dal vivo per la prima volta e mi aveva colpito immediatamente per la sua carica, energia e forza trascinante….eravamo a Bergamo ma per un attimo la campagna lombarda si è trasformata nel deserto californiano… Le stesse immagini che si visualizzano nella nostra mente ascoltando “4 Miles Away” .. polvere e distese senza fine…chitarre rombanti e base ritmica pulsante che rallenta e riprende velocità senza fermarsi.

Il viaggio prosegue senza soste e ci ritroviamo ad affrontare il desiderio di bruciare intensamente con il sound rovente di “Pleasure to Burn” grazie all’ottimo impasto vocale di grande effetto e alla musica che fa da sfondo mentre osserviamo il paesaggio sfrecciare attorno a noi come in un film di Walter Hill…

Come in ogni film d’azione fatto di fughe nel deserto e inseguimenti e duelli all’ultimo sangue, ecco arrivare inevitabilmente il momento di…uccidere! Ecco pronta “Someone to Kill” che stizza l’occhio al garage blues che qualcuno produceva dalle parti di Detroit e che ogni rocker con le palle non può ignorare.

Il nostro viaggio sta per concludersi…i chilometri che abbiamo macinato sono davvero tantissimi, abbiamo necessità di una sosta. Questo non significa che il disco ha un calo di qualità…nossignori. Una sosta nel senso lato del termine…un momento di “riflessione sonica” grazie alla bellissima traccia strumentale di “My Room is full of Sand”, pochi ma intensi minuti che ricordano i QOTSA più “sperimentali” di “R”.

Solo un attimo ai lati della strada per riprendere fiato e via.. il viaggio riprende…ancora più veloce per guadagnare tempo.. Il ritmo ritorna incandescente con il sound grezzo e trascinante di “A Motor Inside”.. una song che davvero sembra essere posseduta da un motore indemoniato, con chitarre tipicamente r’n’r e un ritmo cadenzato.

L’orizzonte che fino ad ora ci appariva inesistente, tra sabbia e cielo si sta lentamente profilando ai nostri occhi.. eccoci arrivati. La canzone che chiude questa corsa attraverso le dune è “Like a Dead Man” un altro omaggio ai grandi padri del garage e dello stoner.. per correre veloci ci vuole una ottima miscela di carburante…tutto detto!

Il viaggio termina qui… le 5 ruote ci hanno portato lontano e fatto correre a forte velocità…anche se solo in modo virtuale, ma che importa? Ciò che conta è quello che band come i 5WD ci sanno trasmettere. Potenza, energia e voglia di dimostrare che il deserto possiamo anche crearcelo qui.. basta crederci e volerlo intensamente!

Stefania “The Stoner Witch”