GRU – Mesaline Sunrise Demo EP

Gli oscuri e gelidi arpeggi da anonima periferia industriale dei 10 minuti di “Mescaline Sunrise part 1” rendono già una buona idea di questo primo demo autoprodotto dei modenesi Gru, trio di low-fi/post rock psichedelico, che prova ad attingere all’attuale post-psichedelia, al math-rock e al ‘vecchio’ suono noise degli anni 80/90, tra liquide progressioni e farraginosi ponteggi di una scrittura enigmatica, seppure non eccessivamente impenetrabile.Ci sono molti spunti interessanti, dati soprattutto dai volumismi space della chitarra di Gil e l’incessante lavoro della sezione ritmica, che aiutano a volgere lo sguardo oltre le plumbee, gigantesche e opprimenti conurbazioni metropolitane, però il tipo di registrazione (valida nei momenti riflessivi) fa perdere purtroppo di efficacia e profondità ai riff ‘post-progressivi’ che avrebbero valorizzato a dovere i brani. Detto questo non siamo di fronte a materiale da cestinare: “Eupala Roop’s Hotline” ha un flavour western e post rock che affascina l’ascoltatore sin dalle prime battute, e lo stesso si può dire di “Perry Mason vs. Space Derrick”, influenzata da Hovercraft e Comets on Fire, dotata di interessanti innesti rumoristico/industriali (rigorosamente analogici !) grazie al chitarrismo schizoide e al moto perpetuo batteria-basso.
Le evocazioni redentrici di “Mescaline Sunrise part 2” potrebbero soddisfare molti amanti dei Pelican ‘retrodatati’ verso i June of 44, anche se forse il pezzo è un po’ interrotto sul più bello.
I Gru sono un gruppo da seguire, manca solo ancora un’ulteriore crescita compositiva, lo stile e le sonorità non plagiano per fortuna nomi troppo noti, e se la tecnica dei tre è asservita al momento ad un linguaggio estremamente essenziale, potrebbe avere sviluppi futuri e riservare delle soddisfazioni ad un certo tipo di pubblico.

Roberto Mattei