HARVEY MILK – Life…The Best Game In Town

Per chi ancora non li conoscesse, gli Harvey Milk vengono da Athens, Georgia, ma non sono come i Rem…Formatisi sul finire degli anni ottanta, di strada ne hanno fatta parecchia non riuscendo però (forse volutamente) ad ottenere molti consensi e di conseguenza, rimanendo sempre nell’ombra.E da questo probabilmente ne hanno tratto giovamento. Ora quando tutti li davano per dispersi tornano a sorpresa con un album nuovo di zecca intitolato Life…the best Game in Town e la formazione allargata a quattro elementi grazie all’apporto di Joe Preston (ex Melvins, Thrones) alla seconda chitarra. Ed il primo pensiero ascoltando quest’album va proprio ai Melvins, quelli prima di Houdini per intenderci. Ma c’è dell’altro. Molto altro. In alcuni casi sembra perfino di sentire i ZZ Top andare a braccetto con alcune sonorità tipiche della SST (mitica etichetta americana degli anni ’80 fondata da Greg Ginn).
Altre volte si nota un certo lirismo post rock associato ad una sinistra teatralità tipicamente “sudista”. Non mancano schegge di (post) grunge, noise, hardcore e perfino classic metal il tutto servito in un cocktail estenuante e violento eppure melodico e ragionato. Inutile parlare dei vari brani poiché sono tutti imprevedibili e perciò maggiormente degni di nota.
Dall’iniziale “Death goes to the Winner” alla conclusiva stralunata “Goodbye Blues”, verrete rapiti da un rock assolutamente personale e, permettetemi di dire, fuori dal tempo ma perfettamente in grado di ottenere l’effetto desiderato anche ai giorni nostri.
Ne viene fuori un disco ostico, questo si, ma possiamo affermare tranquillamente che “dentro” questo lavoro ci sono vent’anni del miglior rock underground a stelle e striscie. In definitiva appetibile per molti, probabilmente non per tutti.

Cristiano “Stonerman 67”