HOUSE OF BROKEN PROMISES – Death In Pretty Wrapping

Forse qualcosa si sta muovendo, o forse non ancora. Intanto qualcuno s’è giustamente stancato di stare con le mani in mano.In perenne attesa di qualche notizia dal fronte Unida, in particolare per la tanto vituperata mancata pubblicazione del nuovo album “For The Working Man” (si è quasi ai livelli dei patetici Guns’n’Roses, in quel senso), ecco che nel frattempo tornano a farsi sentire da Indio (California) gli strumentisti dello storico gruppo con un progetto nuovo di zecca.
Per ora possiamo accedere soltanto a 4 canzoni, ma le premesse sembrano piuttosto positive.
Arthur Seay (chitarra) e Michael Cancino (batteria) erano il cuore pulsante dell’epico “Coping With The Urban Coyote” e dopo 8 anni di silenzio forzato, coadiuvati dal basso di Eddie Plasciencia (già turnista con gli Unida), ripropongono con rinnovata melodicità quell’heavy rock a tinte desertiche che tanto ci aveva entusiasmato all’epoca. Unica pecca del lavoro pare la voce, ad appannaggio dell’ormai ex cantante Michel Keeth, sin troppo standardizzato e Nickelback-oriented per sposarsi al meglio con le sanguigne sonorità degli HOBP: per degli ascoltatori abituati al timbro magico di John Garcia (che continua quatto quatto a trastullarsi con gli Hermano) di certo non è facile solamente accettare i tentativi di ogni suo qualsivoglia successore/collega. A conti fatti, il primo assaggio non delude, ma il giudizio rimane temporaneamente sospeso.
Ci è stato garantito tuttavia che in sede di full-lenght la band si trasformerà in un power-trio e alle vocals si alterneranno Arthur (non male le sue backing) ed Eddie.
Inoltre ricordiamo la loro partecipazione ad uno split cd con i Duster 69, in uscita la prossima estate per Daredevil. Pare ci sia in anche in cantiere una futura collaborazione di Arthir e Mike con Jason Newsted, ex bassista dei ‘compianti’ Metallica.

Giacomo Corradi