HUMULUS – Humulus

Elefanti e birre, questo dovrebbe già farci capire le passioni di Cristiano, Giorgio e Michael, ovvero gli Humulus. Stoner rock bluesone e spremute di luppolo fresche, tanto da aver scelto un birrificio artigianale come luogo per la loro photosession ufficiale. Musicalmente è in effetti un susseguirsi di riff dritti, in pieno classicismo stoner blues, che se da un lato non lasciano stupefatti per originalità, dall’altro meritano tutta la nostra attenzione in quanto concepiti ed eseguiti con competenza e sudore.È il caso di “Ghost Rider”, in pieno stile Fu Manchu, delle roboanti “The Liar Priest” e “Gums”, o della pachidermica e rappresentativa “Humulus”, in cui la comparsa di un synth per nulla invadente (per mano di Iuri dei Mr. Bizarro) giova non poco al risultato finale, poco male che si tratti di un brano strumentale. Senza andare oltre confine, il lavoro degli Humulus ricorda un po’ quello dei romani Black Rainbows e, in alcuni frangenti , è accostabile anche ai genovesi Gandhi’s Gunn (ora Isaak). Un lavoro molto gradevole per i die-hard fans dello stoner rock, un po’ meno interessante per chi cerca l’elemento sorpresa.

Davide Straccione