HYPNOTIC HYSTERIA – Feed on Me

Compaesani di El-Thule e The Infarto, Scheisse!, gli hYPNOTIC hYSTERIA (questa è la forma grafica con cui amano firmarsi sul web) sono un quartetto che ripropone delle sonorità che hanno spopolato negli ultimi trent’anni, ma con un marcia in più rispetto al solito compitino revival di formazioni che, misteriosamente, hanno raggiunto il successo. “Feed on Me” è piacevole, scorrevole, con melodie che rimangono impresse e qualche potenzile singolo da classifica (i primi due brani, per esempio). Questo è merito di uno studio attento del particolare, dagli arrangiamenti alla tecnica messa in campo dai quattro ragazzi di Bergamo. Infatti il background musicale dei nostri spazia dal grunge al progressive, passando per il metal e l’alternative metal. Su questa base si staglia la presenza di uno stoner dalla matrice fuzz evidente, di cui la title track ne rappresenta in pieno lo spirito.Gli hYPNOTIC hYSTERIA sono dotati tecnicamente e molto bravi a creare colorati intrecci tra chitarra e linee di basso accattivanti, con una sezione ritmica solida e magnetica. La prestazione vocale è all’altezza, abile nello spaziare dalle note dei grandi cantanti grunge a cambi di tono, fra sospiri stretti tra i denti e passaggi d’autore. Disco saturo di spunti e di momenti d’atmosfera, in cui viene sempre assicurato un ritornello destinato a piazzarsi sulla vostra playlist mentale. Riffing che nella coinvolgente “Inside Your Mouth” ricordano i Tool, per poi ibridarsi di psichedelia ed atmosfere indiane nella magica “New Dehli”. “Vaniloquentia” è un intermezzo strumentale breve, ma con qualche venatura doom. “I Can’t Hear You” e “Betrayal” sono galvanizzanti, soprattutto nella chiusura in crescendo della prima.
Un disco della maturità compositiva e dalla cura maniacale del particolare, ma senza che i suoni risultino plastificati e dunque finti. Un disco dai suoni selvaggi, pronto ad azzannare alla gola, esaltante e carico di groove. Bravi e convincenti, il 2010 ha un altro disco che potrebbe finire in classifica.

Gabriele ‘Sgabrioz’ Mureddu